giu 24

Tour 10/13 giugno 2010, ORVIETO - ROMA

L’amico Umberto Marinoni, partecipante del tour, ci scrive un commento sul viaggio Orvieto - Roma

ROMA – “CAPUT MUNDI”. Punto di convergenza di tutte le culture e di tutte le lingue del mondo.

Più che di un commento sarebbe meglio parlare di “emozioni”.

Tutti noi sorvieto-duomoiamo già stati in queste due città, ma torniamo sempre volentieri perché ogni volta troviamo sensazioni nuove.

Come quelle provate, per esempio, di fronte al magnifico Duomo di Orvieto con tutta la Sacra Scrittura in immagini per un popolo che non leggeva e non scriveva.

Oppure davanti alle imponenti vestigia di Roma imperiale e la maestà delle sue Basiliche, in particolare quella di San Pietro.

La commozione sulla tomba di Giovanni XXIII, e di Giovanni Paolo II.giovanni-xxiii

Come dimenticare la pace e la serenità dell’Hotel Del Divino Amore, sulla Via Ardeatina – fuori Roma – che ci ospitò durante il soggiorno (un po’ meno l’arrivo alle ore 4,30 del mattino, della processione diretta al Santuario Nuovo e proveniente da Roma).

Ricordiamo il grande traffico a volte anche caotico che i romani accettano, anche con spirito e qualche colorita espressione dialettale.

Le auto blu dei ministeri che transitano scortati dalla Polizia con sirena incuranti del traffico caotico.

L’atmosfera gaia e festaiola della gioventù trasteverina. Il cantante che si guadagna da vivere improvvisando, a modo suo, le canzoni romane e napoletane, accompagnandosi con la sua chitarra.

il-quirinaleInfine, come ciliegina sulla torta, la visita alla “Casa degli Italiani” (come il nostro Presidente definì il Quirinale), che fu interessantissima sotto tutti i punti di vista, per i tesori in esso contenuti, Corazzieri compresi.

lo-studio-del-presidenteNon c’è stato, da parte del Presidente (occupatissimo quel giorno), l’invito a pranzo o a cena. Ma siamo stati ugualmenti contenti.

Tornando a casa e ripensando a tutte queste cose, tutto sommato, Roma non è poi così lontana.

gruppo

giu 16

Meditazione del giorno : Catechismo della Chiesa cattolica
« Prenda la sua croce ogni giorno e mi segua »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,18-24.
Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: “Chi sono io secondo la gente?”.
immagine-vang-20-6-10Essi risposero: “Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto”.
Allora domandò: “Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno”.
«Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno”.
Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”

giu 10

Meditazione del giorno : Sant’Ambrogio
« La tua fede ti ha salvata; va in pace »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 7,36-50.8,1-3.
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
lavanda-piedi-vang-13giu10Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure».
«Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta.
Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».
Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.
Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».
Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?».
Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».
In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.

giu 03

Meditazione del giorno : San Tommaso d’Aquino
« Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli» (Sequenza della festa)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,11-17.


In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure.
vangelo-6-05-2010Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».
C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta».
Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti.
Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.

mag 31

pdv-test-giu10

          Leggendo questa Parola di Gesù vengono in rilievo due tipi di vita: la vita terrena che si costruisce in questo mondo, e la vita soprannaturale data da dio, attraverso Gesù , vita che non finisce con la morte e che nessuno può togliere.

          Di fronte all’esistenza, allora, si possono avere due atteggiamenti: o attaccarsi alla vita terrena, considerandola come l’unico bene, e saremo portati a pensare a noi stessi, alle nostre cose, alle creature; ci chiuderemo nel nostro guscio, affermando solo il proprio io, e troveremo come conclusione alla fine, inevitabilmente, solo la morte. Oppure, diversamente, credendo che abbiamo ricevuto da Dio un’esistenza ben più profonda e autentica, avremo il coraggio di vivere in modo da meritare questo dono fino al punto di saper sacrificare la nostra vita terrena per l’altra.

          “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”

          Quando Gesù ha detto queste parole pensava al martirio. Noi, come ogni cristiano, dobbiamo essere pronti, per seguire il Maestro e rimanere fedeli al Vangelo, a perdere la nostra vita, morendo – se necessario – anche di morte violenta, e con la grazia di Dio ci sarà data cioè la vra vita. Gesù per primo ha”perso la sua vita” e l’ha ottenuta glorificata. Egli ci ha preavvertito di non temere “quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potyere di uccidere l’anima” (Mt 10,28).

          Oggi ci dice:

          “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.

          Se leggi attentamente il Vangelo, vedrai che Gesù torna su questo concetto per ben sei volte. Ciò sta a dimostrare che importanza esso abbia e in quale considerazione Gesù lo tenga.

          Ma l’esortazione a perdere la propria vita non è per Gesù soltanto un invito a sostenere anche il martirio. È una legge fondamentale della vita cristiana.

          Occorre essere pronti a rinunciare a fare di se stessi l’ideale della vita, a rinunciare alla nostra indipendenza egoistica. Se vogliamo essere veri cristiani dobbiamo fare di Cristo il centro della nostra esistenza. E cosa Cristo vuole da noi? L’amore per gli altri. Se lo faremo nostro questo suo programma, avremo certamente perso noi stessi e trovato la vita

            E questo non vivere per sé, non è certamente, come qualcuno può pensare, un atteggiamento rinunciatario e passivo. L’impegno del cristiano è sempre assai grande e il suo senso di responsabilità è totale.

            “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.

            Fin da questa terra si può fare l’esperienza che nel dono di se stessi, nell’amore vissuto, cresce in noi la vita. Quando avremo speso la nostra giornata al servizio degli altri, quando avremo saputo trasformare il lavoro quotidiano, magari monotono e duro, in un gesto d’amore, proveremo la gioia di sentirci più realizzati.

            “Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.

Seguendo i comandi di Gesù, che sono tutti imperniati sull’amore, dopo questa breve esistenza troveremo anche quella eterna.

            Ricordiamo quale sarà il giudizio di Gesù nell’ultimo giorno. Egli dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti…perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito…”(Mt 25,34).

            Per farci partecipi dell’esistenza che non passa, guarderà unicamente se avremo amato il prossimo e riterrà fatto a sé quanto abbiamo fatto ad esso.

            Come vivremo allora questa Parola? Come perderemo sin da oggi la nostra vita per trovarla?

            Preparandoci al grande e decisivo esame per il quale siamo nati.

            Guardiamoci attorno e riempiamo la giornata di atti di amore. Cristo si presenta a noi nei nostri figli, nella moglie, nel marito, nei compagni di lavor, di partito, di svago, ecc. Facciamo del bene a tutti. E non dimentichiamo quelli di cui veniamo a conoscenza ogni giorno sui giornali o attraverso amici o per mezzo della televisione… Facciamo per tutti qualcosa, secondo le nostre possibilità. E quando quelle ci sembrassero esaurite, potremo ancora pregare per loro.

            È l’amore che vale.

Chiara Lubich

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Parola di Vita viene tradotta in 85 lingue e idiomi (di cui 20 solo orali) e raggiunge qualche milione di persone, attraverso stampa, radio, televisione ed internet.

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mag 28

 

Meditazione del giorno: San Giovanni della Croce


« Un unico Dio, un unico Signore, nella trinità delle persone e l’unità della natura »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,12-15.


Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
dom-30mag10Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà.

 

mag 24

10/11/12/13 giugno 2010

ROMA - 4 giorni

per maggiori informazioni rivolgersi in Sede

(disponibili ancora alcuni posti)

mag 20

Nelle relative sottocategorie, dedichiamo uno spazio agli Amici dell’M.C.L. di Voghera.

mag 20

Meditazione del giorno : Sant’Antonio di Padova
« Anche voi mi renderete testimonianza »

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,15-16.23-26.

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre,
immag-vangelo-23mag2010Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

mag 13

Convegno su:

Dignità dell’uomo mediante la promozione del lavoro per tutti.

Svolgimento della giornata.

La giornata del primo maggio si è sicuramente caratterizzata come momento di effettiva fraternità e di ricerca, sostenuta anche da un bellissimo clima caldo e soleggiata .

Dopo il viaggio risultato abbastanza breve e privo di inconvenienti, si è iniziato con la concelebrazione della Santa Messa da parte del nostro Assistente Don Gianni con il Parroco della Città di Ovada, in cui le due Comunità durante la preghiera dei fedeli hanno potuto esprimere le loro intenzioni.  

Al termine della funzione il Rettore dell’Abbazia, molto gentilmente, ha illustrato la storia dell’Ordine dei Cirtencensi e le motivazioni che hanno spinto i Monaci alla realizzazione delle varie Abbazie sparse in Italia. I presenti sono venuti a conoscenza dell’aspetto principale dei Monaci che consisteva nel farsi donare dai vari Signorotti del momento le terre acquitrinose che questi non facevano coltivare, provvedendo successivamente a bonificarle mettendole a disposizione della popolazione. Successivamente ha illustrato le motivazioni delle scelte architettoniche dell’Abbazia mettendo in risalto e dando spiegazione dei vari fregi e capitelli presenti, che comunque seguivano sempre un percorso di illustrazione del Vangelo e della vita quotidiana di preghiera dei Monaci presenti nell’Abbazia, che nei periodi di maggior splendore ha raggiunto il numero di 600 presenti.

chiaravalle-1-5-10Al termine della visita, in una saletta messaci a disposizione dal Rettore, i partecipanti hanno potuto affrontare il tema della giornata da cui sono emersi alcuni spunti interessanti.

L’impegno di tutto il Movimento per essere presente in modo più concreto nella Società, per dare un effettivo contributo per la risoluzione del problema del lavoro per tutti.

Attenzione per le persone che hanno avuto problemi con la giustizia che, se non viene data loro la possibilità di un lavoro onesto sicuramente sono costretti a ritornare a delinquere.

Farsi maggior carico, per il precariato e per i Giovani, per ricreare la cultura della solidarietà in modo che venga istituito un fondo sociale che permetta di sopperire, attraverso lavori di interesse generale, alla mancanza di possibiltà lavorative .  

Nell’ottica di cui sopra, il Movimento cercherà di avviare iniziative rivolte in particolare a giovani ed extra comunitari, per migliorare la professionalità nell’ambiente lavorativo.

Durante il successivo pranzo, consumato presso il Ristorante dellachiaravalle Commenda, i partecipanti hanno avuto modo di approfondire ulteriormente gli argomenti trattati nell’incontro e di passare un momento di socialità comune.

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del borgo antico di Castell’Arquato, accompagnati da una esperta guida che ha illustrato, in modo esauriente, la storia della località.

Durante il viaggio di ritorno, gli amici hanno manifestato propositi di impegno nel Movimento per migliorare le possibilità di aggregazione e di visibilità nella società che ci circonda.

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