Il valore complessivo dell’operazione è di 2,2 miliardi: la casa automobilistica riprenderà insieme alla banca BNP Paribas la filiale finanziaria di GM Europe per 900 milioni di euro.-
Sono le nozze dell’anno. Il gruppo automobilistico francese PSA (Peugeot-Citroen-Ds) ha annunciato ufficialmente l’acquisto della tedesca Opel per 1,3 miliardi di euro. L’obiettivo è essere «secondi sul mercato europeo» alle spalle di Volkswagen, ha esultato il supermanager portoghese di Psa, Carlos Tavares, rivolgendosi alla stampa sull’Avenue de la Grande Arme’e, il quartier generale parigino di Psa a due passi dall’Arco di Trionfo. «È l’inizio di una nuova era», gli ha fatto eco la numero uno di Gm, Mary Barra, al suo fianco per il grande matrimonio franco-tedesco dopo settimane di trattative.
Oltre all’acquisto di Opel e della filiale britannica Vauxhall - che spera far tornare in attivo entro il 2020 - Psa riprenderà insieme a BNP Paribas la filiale finanziaria di GM Europe per 900 milioni di euro. La divisione Ue del costruttore di Detroit è in deficit cronico, con la perdita di 257 milioni di dollari lo scorso anno.
Psa punta ad un ritorno agli utili di Opel/Vauxhall nei prossimi tre anni, con un «margine operativo del 2% entro il 2020 e del 6% entro il 2026». Con l’acquisto, il costruttore aumenta la sua capacità di produzione, passando da tre milioni di veicoli prodotti annualmente a oltre quattro milioni. Tavares è tornato a fornire tutte le garanzie ai lavoratori in Germania, Gran Bretagna, ma anche in Spagna.
Psa «sostiene» i dipendenti di Opel/Vauxhall. Farà tutto il possibile «affinché si possano costruire un avvenire migliore». Per lui, nella filiale europea di Gm ci sono «grandi talenti, persone molto istruite, formate, crediamo nelle loro capacità di essere al buon livello della sfida». Ora «possiamo accelerare il risanamento» e «siamo molto felici di avere nel nostro portafoglio un marchio tedesco e un marchio francese, non vogliamo cambiare il posizionamento di questi due marchi». Ha poi evidenziato la necessità di progredire avendo sempre «fiducia nell’essere umano». Poi, riferendosi a Psa, ha aggiunto: «Per un’azienda che quattro anni fa era praticamente morta, quello che capiamo meglio è la performance. Ecco, vogliamo fare di Opel/Vauxhall un’azienda ad alta performance».
Alla domanda sul taglio eventuale di alcuni stabilimenti, lui risponde sicuro. Con i «nostri benchmark» «non se ne dovrà chiudere» neanche uno. Ora dobbiamo entrare «in un processo che si affidi prima di tutto al talento dei collaboratori». Dopo i tedeschi e gli spagnoli rassicurazioni sono arrivate anche per i lavoratori spagnoli.
Tavares ha annunciato che oggi sesso parlerà al telefono con il presidente del governo di Madrid, Mariano Rajoy. «Quindi tranquilos, tranquilli’’, ha detto a una giornalista iberica. Per la dirigente di General Motors, Mary Barra, il matrimonio è una «vittoria per tutti gli azionisti», un «successo di lungo termine».«Insieme saremo più forti», ha continuato, rendendo omaggio alle «auto e le tecnologie straordinarie» di Opel/Vauxhall, nonché ai«risultati finanziari che sono molto migliorati negli ultimi anni. Ed è chiaro - confida - che si tornerà agli utili».
L’accordo posizionerà il gruppo al secondo posto in Europa, con una quota di mercato del 17%. Per Psa il 2016 è stato il terzo anno di crescita consecutivo. Dati positivi che hanno consentito al management di convincere i principali azionisti del gruppo - la famiglia Peugeot, il cinese Dongfeng ma anche lo Stato francese - dell’opportunità del matrimonio. Psa punta ormai a un margine operativo superiore al 4,5% nel biennio 2016-2018, contro il 4% precedente. Lo scorso anno, Gm ha venduto 1,1 milioni di veicoli per un fatturato di 16 miliardi di euro e una perdita di 257 milioni, ma dal 2000 le sue attività in Europa segnano perdite superiori ai 15 miliardi.
Le nozze tra Peugeot e Opel crea fibrillazione nel settore auto a livello mondiale, praticamente alla vigilia del Salone di Ginevra. Così quest’anno più che mai il risiko delle alleanze, ed in particolare l’ipotesi di fusione tra Gm e Fca da oltre un anno caldeggiata da Sergio Marchionne e sempre bocciata da Mary Barra, serpeggera’ fra gli stand della kermesse ginevrina. Il colosso di Detroit senza Opel eliminerà una fonte di perdite e sarebbe un partner ancora più adatto perché si ridurrebbero le sovrapposizioni in Europa e quindi il rischio di tagli. Per Gm un accordo significherebbe il mantenimento di un presidio in Europa, dove Fca continua a crescere. Proprio Opel, che a Ginevra potrebbe dunque già essere entrata nell’orbita francese, al salone punterà i riflettori sul Suv CrossLand X, primo frutto proprio della già attiva cooperazione industriale con Psa. Mentre quest’ultima presenterà il Peugeot 5008 da 7 posti, il concept Citroen C-Aircross e il Suv premium DS7 Crossback.
da www.lastampa.it del 5 marzo 2017
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