Pakistan, strage di cristiani
Una strage. Nel giorno di Pasqua, mentre i cristiani festeggiano e le famiglie vanno al parco per passare una giornata di svago. Li hanno colpiti lì, nel più grande parco cittadino di Lahore, con un attentato kamikaze destinato a uccidere i più deboli: la minoranza cristiana, le donne e i bambini. Così è stato rivendicata la strage da Jamaat-ul-Ahrar, un gruppo di talebani pakistani, che ha affermato “l’obiettivo era colpire la minoranza cristiana”.
Il bilancio: 72 morti. La polizia: i cristiani sono 10. Un portavoce della polizia di Lahore, Qaiser Abbas, ha comunicato che il bilancio dell’attentato kamikaze di ieri è di 72 morti e 359 feriti.
Tra i morti ci sono 18 donne e 17 bambini, mentre 20 dei feriti sono in condizioni critiche. Secondo Abbas i cristiani morti sono 10, mentre quelli feriti sono 49. In mattinata il premier Nawaz Sharif è arrivato a Lahore per incontrare le autorità cittadine. Un ufficiale di polizia, Haider Ashraf, ha comunicato che sono almeno otto. Ashraf ha affermato inoltre che “la maggioranza delle vittime sono musulmani”. Il premio Nobel per la pace Malala Yousafza si è detta “sconvolta per questo assassinio insensato”.
Quindici arresti. L’antiterrorismo pakistano ha arrestato 15 persone, tra cui 3 fratelli del kamikaze che si è fatto esplodere a Lahore, uccidendo almeno 72 persone. Lo riferisce l’emittente televisiva locale GeoTV, aggiungendo che il kamikaze è stato identificato come Yousuf Farid, nato l’1 gennaio 1988 e residente a Lahore nel distretto di Muzzafargah.
Il papa Prega per le vittime. “La strage orribile di decine di innocenti nel parco di Lahore getta un’ombra di tristezza e di angoscia sulla festa di Pasqua. Ancora una volta l’odio omicida infierisce vilmente sulle persone più indifese”. Lo dichiara padre Federico Lombardi, sull’attentato in Pakistan. “Insieme al Papa - che è stato informato - preghiamo per le vittime, siamo vicini ai feriti, alle famiglie colpite, al loro immenso dolore, ai membri delle minoranze cristiane ancora una volta colpite dalla violenza fanatica, all’intero popolo pachistano ferito”.
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Da www.avvenire.it del 28 marzo 2016
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