da www.avvenire.it del 2 gennaio 2012
Caro direttore, sono contento di aver trovato conferma di quanto da sempre sostengo nelle posizioni dell’onorevole Alfredo Mantovano, attuale deputato del Pdl, espresse nell’intervista pubblicata lo scorso sabato 29 dicembre. Al giornalista Gianni Santamaria che gli ricorda, citando testualmente, che Monti: «Definisce il perimetro dei terreni etici nella coscienza, nel Parlamento e nella dignità della persona», Mantovano replica dicendo: «Per me è musica sentire che i temi etici hanno un valore pari, se non superiore a quelli dell’economia…». Bravo Mantovano: finalmente c’è chi ha il coraggio di dire che i temi etici sono di primaria importanza, non di meno comunque di quelli economici. Una visione che invece, a mio avviso, latita in non pochi esponenti di entrambi i vecchi schieramenti (di destra e, forse ancor più di sinistra) e che deve emergere con chiarezza anche in quello che si sta organizzando al centro. Penso che i cattolici dei vari schieramenti non abbiamo nessun alibi per non essere incisivi su questi punti. Ne può andare del futuro del nostro Paese e dell’Europa intera. Clemente Carbonini, Tirano (So)
Sono anch’io convinto, caro signor Carbonini, che questo sia il tempo di una testimonianza necessaria e necessariamente chiara, che può accomunare cattolici e laici nella promozione e nella civilissima tutela di grandi valori fondativi e propulsivi, valori sui quali - come mi piace dire - persino in un mondo che fa ormai mercato di tutto non si può proprio fare commercio… Per questo, proprio come l’onorevole Mantovano, apprezzo anch’io la sottolineatura di Mario Monti sull’importanza dei temi etici. E mi preparo a valutare la qualità complessiva delle liste che si proporranno a noi cittadini. Come ho già scritto, in una democrazia ci sono personalità in determinati momenti “più necessarie” delle altre, ma nessuno può fare tutto e bene da solo… Considero infatti centrale quello che lo stesso Mantovano, nell’intervista a noi rilasciata, definisce un incombente «duplice impegno» nella campagna elettorale che è in corso. Il primo impegno è degli elettori che devono saper leggere i programmi dei diversi schieramenti e capire se propongono uomini e donne probi, giusti, competenti e affidabili (vista la pessima legge rimasta in vigore, insisto che sarà cruciale la qualità complessiva dei candidati presentati dalle varie liste). Il secondo impegno tocca, ovviamente, a questi stessi candidati che devono spiegare in quale modo intendono svolgere il proprio mandato nelle aule parlamentari, e a me come a lei e a tantissimi altri in particolar modo preme capire la loro posizione sui ben noti temi indicati in modo limpido da Papa Benedetto e dai nostri vescovi, e condivisi razionalmente pure da insigni non cattolici. Li ripeto ancora una volta tutti anche se mi verrebbe voglia di fermarmi già al primo: la piena tutela della intangibile dignità della vita umana in ogni fase e in ogni condizione. Si tratta, infatti, di un’opzione davvero totale, base dell’autentica solidarietà e dalla quale discende ogni altro impegno: dalla tutela della persona che lavora e alla valorizzazione del ruolo e del genio femminile. Ma come potrei non ricordare subito, accanto alla difesa della vita umana, la promozione della famiglia così come la definiscono la natura e l’articolo 29 della Costituzione? E come dimenticare che l’affermazione, anche nel nostro Paese, di un’autentica libertà educativa è al tempo stesso la premessa e la conseguenza dell’adesione a una visione seriamente laica, capace di apprezzare e difendere, non per vezzo ma in modo positivo, la libertà di credere e di pensare? Davvero su questioni di questa rilevanza, caro amico, ne va - come lei dice - del futuro dell’Italia. E non solo dell’Italia.
Marco Tarquinio © riproduzione riservata
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