di Red
Pavia, 16 novembre 2012 - Paura ai piani alti della Fondazione Maugeri che per effetto della recente legge 231, disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, potrebbe essere chiamata a restituire 200 milioni di euro di finanziamenti regionali elargiti in un decennio dal Pirellone. L’uomo chiave dell’inchiesta rimane il faccendiere Pierangelo Daccò, la Maugeri potrebbe scegliere di costituirsi parte civile come parte lesa, ma il rischio di sentirsi chiedere indietro i fondi c’è e rimane.
La vicenda giudiziaria, infatti, è quantomai intricata e giocata sul filo delle responsabilità oggettive e soggettive. Alla Fondazione si contesta la presunta distrazione dei 70 milioni di euro, una maxi somma che sarebbe stata trasferita all’estero e trasformata in fondi neri. La magistratura al momento sospetta, però, che l’ingente quantità di finanziamenti che ha dato origine alle manovre illegali sarebbe stata favorita da alcune delibere pilotate da politici nella sfera di Daccò. Si parla, in tutto, di 15 atti ufficiali attualmente sotto la lente degli inquirenti. Il patrimonio della Fondazione è già stato inventariato per capire, nell’eventualità, come poter essere nelle condizioni di recuperare quanto non realmente dovuto.
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