da www.avvenire.it del 29 ottobre 2012
CASO ILVA
“Il pensiero del Santo Padre è ancora a Taranto, alla difficile situazione che la città si trova a vivere, divisa tra diritto alla salute, e quindi alla vita, e diritto al lavoro”. Lo rende noto l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, di ritorno in città dal Sinodo dei vescovi. Il riferimento dell’arcivescovo è alla vicenda dell’Ilva. Nell’ultima Congregazione Generale del Sinodo dedicato alla nuova evangelizzazione che si è concluso domenica 28 ottobre, papa Benedetto XVI - annuncia una nota dell’Arcidiocesi - si è rivolto all’arcivescovo monsignor Filippo Santoro per sapere come si stesse cercando di far fronte alla vicenda Ilva.
“Appena l’ho salutato, mi ha chiesto immediatamente - racconta lo stesso monsignor Santoro - come andasse la questione Ilva”. “Il momento è delicato, ma si possono aprire prospettive positive - ho risposto - Per questo Santità le chiedo di benedirci”. “Certo, spero per Taranto, prego per tutti voi e vi benedico” è stata la risposta del Papa, che ha poi incentrato l’omelia conclusiva rivolta ai padri sinodali sulla figura evangelica di Bartimeo, il cieco che riacquista la vista perduta grazie alla fede in Cristo. “Bartimeo - dice l’arcivescovo di Taranto - rappresenta l’uomo che riconosce il proprio male e grida al Signore, fiducioso, di essere sanato e con la vista riacquista la luce che aveva perduto, la pienezza della propria dignità: si rialza in piedi e riprende il cammino”.
Ed è quello, commenta l’arcivescovo Santoro rifacendosi appunto all’omelia del Pontefice, “che in qualche modo sta avvenendo anche ai tarantini in un momento così delicato per la loro storia comunitaria. Il Papa ha dimostrato fin dall’inizio della vicenda Ilva, solidarietà ai lavoratori e a coloro che vivono il dramma della malattia legata all’inquinamento prodotto dall’industria. Lo ha fatto nell’Angelus del 29 luglio da Castel Gandolfo, torna a farlo questa volta rivolgendosi al suo vicario sul territorio ionico”.
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