da www.avvenire.it del 3 settembre 2012
I FUNERALI
Ore 18:00 “La sofferenza per la dipartita di questa grande personalità non ci toglie la certezza che è vivo e continuerà ad accompagnare ciascuno di noi nei suoi bisogni, nelle sue domande e nelle sue urgenze”. A dirlo è l’arcivescovo di Milano, presentandosi, al termine della celebrazione dei funerali di Martini, davanti alla folla che gremisce piazza Duomo. Rivolgendosi alle migliaia di persone accorse, Scola ha aggiungo: “Continuate l’abbraccio che già all’interno del Duomo abbiamo voluto dare al nostro cardinale Carlo Maria Martini”.
Ore 17. 50 Si è conclusa con il Salve Regina la messa esequiale in Duomo del cardinale Carlo Maria Martini. Con l’arcivescovo Angelo Scola, presenti 11 cardinali. Tra le autorità, il premier Mario Monti, i ministri Lorenzo Ornaghi, Renato Balduzzi, Piero Giarda e Andrea Riccardi, 30 parlamentari, istituzioni locali, rappresentanti delle diverse religioni e delle associazioni e movimenti cattolici come Julian Carron per la Fraternità di Comunione e Liberazione.
0re 17.30 “Mi è difficile parlare. Eppure vorrei in questo momento tentare di essere voce di questa Chiesa di cui il cardinale Carlo Maria è stato, nel nome del Signore, padre, pastore, maestro, servo, intercessore, testimone della verità di Dio e della dignità dell’uomo”. Non ha nascosto la sua emozione il cardinale Dionigi Tettamanzi, intervenendo in Duomo al termine delle esequie del cardinale Carlo Maria Martini.
All’inizio del suo breve discorso, Tettamanzi, che nel 2002 è succeduto a Martini alla guida dell’arcidiocesi di Milano, ha subito spiegato che “mi è difficile dire una parola in questo momento, tante sono le emozioni, tanti i ricordi che si accumulano, tante le voci ascoltate che si sono riversate in questi giorni come un fiume nel mio cuore. Sì, mi è davvero difficile parlare”.
“Il cardinale Martini - ha proseguito - mi ha imposto le mani per la consacrazione episcopale. Lui è stato, per me come per tantissimi altri, punto di riferimento per interpretare le divine Scritture, leggere il tempo presente e sognare il futuro, tracciare sentieri per la missione evangelizzatrice della Chiesa in amorosa e obbediente docilità al suo Signore. Il cardinale Martini mi ha accolto come suo successore sulla cattedra di Ambrogio e Carlo consegnandomi il pastorale mentre mi diceva: ‘Vedrai quanto sarà pesante!’”.
Un lungo applauso ha accompagnato le parole finali del discorso del cardinale Dionigi Tettamanzi. Sia i fedeli presenti in piazza Duomo, sia all’interno della chiesa (trasgredendo un invito iniziale) si è levato forte l’applauso per ricordare la figura di Carlo Maria Martini.
Ore 17.00 “La lunga vita del cardinal Martini è specchio trasparente di perseveranza, anche nella prova della malattia e della morte”. Così il cardinale Scola, nella sua omelia, ricorda il cardinale Martini. Un cardinale “tanto amato” a cui l’arcivescovo di Milano rivolge “la nostra commossa gratitudine” ricordando che in questi giorni “una lunga fila di credenti e non credenti” gli ha reso omaggio. Il cardinale Scola ricorda che l’eredità del cardinale Martini “è tutta nella sua vita e nel suo magistero, noi dovremo continuare ad attingervi a lungo”. E ricorda come “egli si struggeva per non perdere nessuno e nulla. Egli, che credeva eucaristicamente nella fede della risurrezione, ha sempre cercato di abbracciare tutto l’uomo e tutti gli uomini”.
Inoltre, l’arcivescovo di Milano ricorda il loro ultimo incontro. “Anch’io - dice dall’altare - ho potuto fare tesoro del suo aiuto fin nell’ultimo affettuoso colloquio, una settimana prima della sua morte. Nell’attitudine salvifica, pienamente pastorale, del suo ministero egli ha riversato la competenza scritturistica, l’attezione alla realtà contemporanea, la disponibilità all’accoglienza di tutti, la sensibilità ecumenica e al dialogo interreligioso, la cura per i poveri e i più bisognosi, la ricerca di vie di riconciliazione per il bene della chiesa e della società civile”. Il cardinale Scola ricorda che nella Chiesa “le diversità di temperamento e di sensibilità, come le diverse letture delle urgenze del tempo, esprimono la legge della comunione: la pluriformità dell’unità. Questa legge scaturisce - sottolinea - da un atteggiamento agostiniano molto caro al cardinale: chi ha trovato Cristo, proprio perché certo della sua presenza, continua, indomito, a cercare “. E infine la benedizione del cardinale Scola affinché il cardinale Carlo Maria Martini possa raggiungere la meta “che tanto ha bramato: vedere Dio faccia a faccia”.
Ore 16.00 Il cardinale Martini è stato “un uomo di Dio” che ha amato intensamente la Sacra Scrittura, è stato altresì un pastore “generoso e fedele della Chiesa”. È quanto afferma Benedetto XVI nel messaggio inviato per le esequie dell’ex arcivescovo di Milano letto in Duomo dal suo inviato, il cardinale Angelo Comastri. Nel messaggio si legge una citazione di un salmista: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”. “Le parole del Salmista - afferma Ratzinger nel testo- possono riassumere l’intera esistenza di questo Pastore generoso e fedele della Chiesa”. Il cardinale, prosegue il messaggio, “è stato un uomo di Dio, che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse ‘ad maiorem Dei gloriam’, per la maggior gloria di Dio”.
Ore 15.30 Il Duomo di Milano è già completamente gremito di fedeli che si stanno stringendo attorno alla salma per l’ultimo saluto. Sul sagrato, in Piazza del Duomo, sono stati allestiti 2 maxi schermi per consentire a coloro che non possono entrare in cattedrale di assistere ugualmente alle solenni esequie. La celebrazione verrà presieduta dall’arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola e l’inviato di Benedetto XVI, cardinale Angelo Comastri, leggerà un messaggio del Santo Padre.
Ore 14.30 Sono state aperte le porte del Duomo di Milano ed è iniziato l’afflusso dei fedeli all’interno della cattedrale, dove alle 16 si celebreranno i funerali del cardinale Carlo Maria Martini. Imponente la coda dei fedeli in attesa di entrare, che si sono radunati fino ad oltre il monumento a Vittorio Emanuele, sul lato opposto della piazza rispetto al Duomo.
L’OMAGGIO: 200MILA PERSONE IN DUE GIORNI
Quasi 200mila persone in due giorni hanno reso omaggio alla camera ardente del cardinale Carlo Maria Martini, scomparso venerdì scorso a 85 anni, allestita nel Duomo di Milano, città di cui è stato arcivescovo per 22 anni. Oggi la camera ardente è restata aperta dalle 7 alle 10.30. Alle 11.30 la cattedrale è stata chiusa per permettere i preparativi del funerale che verrà celebrato alle 16. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e invitato i milanesi a un minuto di silenzio in concomitanza con l’inizio delle esequie.
Ieri processione di tanta gente comune, alla quale vanno aggiunti i tanti personaggi pubblici, tra cui il presidente del Consiglio Mario Monti, che non hanno voluto mancare. Un fiume di folla di credenti e non credenti, come una serpentina, ha attraversato piazza Duomo davanti alla cattedrale. Tutti accomunati dalla stima e dall’affetto per Martini. Fra gli altri, hanno reso omaggio al cardinale il ministro per i rapporti con il parlamento Piero Giarda e la presidente Rai Anna Maria Tarantola.
L’ex arcivescovo Dionigi Tettamanzi ha presieduto i vespri e poi si è fermato a lungo in preghiera a fianco della bara. E in serata lo ha fatto anche l’attuale arcivescovo, Angelo Scola.
Monti è arrivato in cattedrale ieri intorno alle 17, accompagnato dall’arciprete del Duomo monsignor Luigi Manganini. Si è fermato a parlare con la sorella di Martini, Maris, e con gli altri parenti. Poi ha detto una preghiera davanti alla bara e si è ancora fermato un attimo a lato prima di andare in arcivescovado per un saluto al cardinale Scola. Un incontro durato circa un quarto d’ora. Monti sarà presente anche alla celebrazione delle esequie presiedute dall’arcivescovo, che pronuncerà l’omelia.
LA PREGHIERA DELLA COMUNITA’ EBRAICA
La comunità ebraica ha voluto stamani ricordare l’arcivescovo emerito di Milano Carlo Maria Martini con un momento di preghiera all’interno dell’Arcivescovado. Il rabbino Alfoso Arbib e il rabbino emerito Giuseppe Laras hanno recitato alcuni salmi. Al momento di preghiera erano presenti, tra gli altri, il parlamentare del Pd Emanuele Fiano, l’assessore al Comune di Milano Stefano Boeri, il presidente del Consiglio provinciale di Milano Bruno Dapei e il giornalista Gad Lerner.
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