da www.avvenire.it del 21 luglio 2012
Draghi: Ue non esploderà, l’euro è irreversibile
L’euro è “irreversibile” e la Banca centrale europea è pronta ad agire senza tabù per preservare la moneta unica. Ad affermarlo, in un’intervista al quotidiano francese “Le Monde”, il presidente della Bce, Mario Draghi sottolineando che non vi sarà alcuna esplosione della zona euro. Non si può, secondo Draghi, ignorare il “capitale politico” che i nostri leader hanno investito in questa unione e il sostegno offerto dagli europei. “Per questo - ha ribadito Draghi - l’euro è irreversibile”.
“La salvaguardia dell’euro fa parte del nostro mandato” e per farlo agiremo in modo aperto e “senza tabù″, ha aggiunto il presidente della Bce. Draghi ha poi ricordato che la Bce ha deciso di ridurre il tasso d’interesse a meno dell’1% perchè prevedeva che l’inflazione sarebbe stata vicina al 2% all’inizio del 2013. “Un provvedimento che dovrebbe produrre i suoi effetti - ha precisato - il numero uno della Bce” sottolineando che ci sono “margini di manovra”. Il presidente della Banca centrale europea ha inoltre detto di ritenere estremamente utile coinvolgere i creditori privilegiati nel caso del fallimento di un istituto bancario.
Disposizione, questa, a lungo osteggiata dalla Bce, come nel caso del salvataggio delle banche irlandesi. “Una cosa importante riguarda il coinvolgimento dei creditori privilegiati delle banche. La Bce ritiene che dovrebbero essere coinvolti in caso di liquidazione di una banca. Impegnandoli nella risoluzione della crisi verremo incontro ai contribuenti, già duramente colpiti”, ha spiegato Draghi. L’euro è “irreversibile”, e chi traccia scenari che ne ipotizzano l’abbandono sottovaluta i dirigenti europei e la loro dedizione alla tutela della moneta unica. È il messaggio lanciato dal governatore della Bce, Mario Draghi, in una lunga intervista al quotidiano francese Le Monde.
“Vediamo analisti immaginare scenari di esplosione della zona euro, vuol dire mal conoscere il capitale politico che i nostri dirigenti hanno investito in questa unione e il sostegno degli europei”, spiega Draghi, sottolineando poi il “successo” del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno scorsi. “Per la prima volta, mi sembra, è stato dato un messaggio chiaro: uscire dalla crisi con più Europa”, dichiara, sottolineando l’importanza della raod map tracciata per l’evoluzione dell’unione monetaria nel senso di una “maggiore integrazione” economica.
“Qualsiasi movimento verso un’unione finanziaria, di bilancio e politica è a mio parere inevitabile e condurrà alla creazione di nuove entità sovranazionali”, prosegue il numero uno dell’Eurotower, aggiungendo che a suo parere, “con la globalizzazione, è precisamente condividendo la sovranità che i Paesi possono conservarla meglio”.
Draghi torna poi a precisare il ruolo della Bce in questo momento difficile per l’eurozona e i suoi componenti. “Il nostro mandato - dice - non è di risolvere i problemi finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza”. Un compito che la Banca centrale europea svolge “senza tabù″, come dimostrato a luglio con l’abbassamento dei tassi di interesse all’1%, deciso “perché prevedevamo che l’inflazione sarebbe stata vicina o inferiore al 2% all’inizio del 2013″.
Ora, aggiunge, “è ormai probabile che refluisca dalla fine del 2012″, ma “se constateremo dei rischi di deflazione, agiremo”. Non c’è però, precisa poi, paura di una recessione in arrivo per l’insieme dell’Europa, anche se “dall’inizio dell’anno i rischi di deterioramento dell’economia che temevamo si sono in parte materializzati”, e “la situazione è gradualmente peggiorata”.
Nessuna anticipazione, infine, su un’eventuale decisione di rinegoziare il memorandum concordato con la Grecia. “Non prenderò alcuna posizione prima di aver visto il rapporto della troika”, taglia corto Draghi, non senza precisare che “la nostra opzione preferita, senza equivoci, è che la Grecia resti nella zona euro, ma ora è di competenza del governo greco. Ha dichiarato il proprio impegno, ora deve dare dei risultati”.
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