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lug 08
20120708-imuda www.ansa.it del 7 luglio 2012

In calo le entrate Iva (-1,1%), nonostante l’aumento di un punto dell’aliquota

ROMA - Buone notizie sul fronte dei conti pubblici, un po’ meno per i consumi: il gettito dell’Imu è in linea con le previsioni e con la prima trance di versamenti (il termine per andare alla cassa scadeva il 18 giugno) sono entrati all’erario 9,5 miliardi con una previsione per fine anno appena sotto ai 21 miliardi previsti (20,085). E le entrate vanno bene recuperando il segno meno precedente: nei primi 5 mesi dell’anno si sono attestate a 149.540 milioni, in crescita del 2,5% (+3.695 milioni) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e con un recupero di 1,2 punti percentuale rispetto al mese di aprile.

Insomma nonostante la crisi gli italiani continuano a mettere mano al portafoglio e a mantenere fede al loro dovere fiscale. Ma a dare il polso della situazione certo non facile, almeno dal punto di vista dei consumi, c’é comunque l’Iva che infatti cala dell’1,1% e questo nonostante l’aumento di un punto percentuale già varato. Anche i giochi si contraggono. Non però perché gli italiani spendono meno ma perché preferiscono sapere subito il risultato (cresce infatti la lotteria istantanea a scapito del lotto).

Il ministero dell’Economia spiega che per l’imposta municipale dunque “l’obiettivo è centrato” e - annuncia il sottosegretario Vieri Ceriani - “non sarà necessario rialzare le aliquote” così come previsto come possibilità per l’esecutivo in caso di mancato gettito. I versamenti complessivi registrati con l’acconto di giugno ammontano a oltre 9,5 miliardi (9.551 milioni). E risultano aver versato circa 23,8 milioni di contribuenti su una platea di 25,5 milioni. L’importo medio dei versamenti è stato di circa 400 euro. Per fine anno ad aliquote costanti l’incasso sarà così di 20 miliardi. Il gettito relativo alla prima casa è stato pari a giugno 1.603 milioni che e base annua si attestano a circa 3,3 miliardi, “perfettamente in linea con le previsioni”. I contribuenti che hanno versato l’Imu sulla prima casa sono circa 16 milioni, con un importo medio di versamento di 100 euro.

Solo il 5,5% dei contribuenti (877.000) ha optato per le due rate di versamento per un importo totale pari a 91,2 milioni. L’Imu sugli altri immobili è stata pari a 7,9 miliardi e 15,7 milioni sono arrivati dai fabbricati rurali che su base annua dovrebbero fruttare 52 milioni. E altri 70 milioni sono attesi per i nuovi accatastamenti rurali (entro dicembre). Mancano poi ancora all’appello 500 milioni non versati dai contribuenti. Su questa cifra incidono una serie di slittamenti (tipo quello per il terremoto) ma anche il fatto che alcuni contribuenti magari verseranno in ritardo pagando una piccola sovrattassa ma trattenendo per il momento un po’ di liquidità. E 356 milioni che dovrebbero arrivare dalle case fantasma. Per quanto riguarda le entrate dei primi 5 mesi invece si recupera ‘il buco’ registrato nei primi 4 mesi mantenendo un segno più. Le imposte dirette presentano una variazione positiva dell’1,0% (+735 milioni di euro).

Tra le varie voci si segnala un -0,6% per il gettito Ire (-374 milioni) che riflette l’andamento negativo delle ritenute dei lavoratori autonomi (-3,3%) e dei lavoratori dipendenti pubblici (-0,4%) parzialmente compensata dall’andamento positivo delle ritenute dei dipendenti privati (+1,0). Il gettito Ires registra invece un incremento del 2,7% (+46 milioni). Le imposte indirette fanno rilevare un incremento complessivo del 4,1% (+2.960 milioni). In flessione il gettito Iva (-1,1% pari a -467 milioni di euro) che risente della stagnazione della domanda interna in particolare nel comparto dei beni di consumo durevoli compensata solo parzialmente dagli effetti legati all’incremento di un punto percentuale dell’aliquota Iva. Bene gli incassi da ruoli: +8,9%, cioé 224 milioni in più.

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