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lug 04

20120705-cernda www.avvenire.it del 4 luglio 2012

Euforia al Cern: scoperta la «particella di dio»

Gli scienziati del Cern esultano, praticamente hanno scoperto il bosone di Higgs, la “particella di dio” che spiega come mai tutte le cose nell’universo hanno una massa, la particella che mancava per capire come è fatto l’universo secondo il modello Standard concepito dai fisici.

L’annuncio è stato dato questa mattina dal Cern e la scoperta è stata realizzata dai due esperimenti di punta di Lhc, Atlas e Cms. Il margine di sicurezza dei dati mostrati oggi dal Cern è pari al 99,999%. Insomma X è stato trovato. L’annuncio del Cern arriva in apertura del maggiore congresso di fisica delle particelle che prende l’avvio oggi a Melbourne, in Australia.
Nella sala delle grandi occasioni, gli scienziati del Cern di Ginevra stanno ascoltando le parole di Fabiola Gianotti, la responsabile dell’esperimento Atlas all’interno di Lhc che, con Joe Incandela, numero uno dell’esperimento Cms, sta di fatto annunciando al mondo la scoperta dell’elusivo bosone di Higgs. Una caccia che sta andando avanti da 50 anni. “Abbiamo osservato nei nostri dati chiari segnali di una nuova particella, al livello di 5 sigma, nella regione di massa intorno ai 126 GeV” dice Gianotti. E per 5 sigma i fisici intendono una percentuale di certezza pari al 99,999%.

Anche lo champagne è pronto per festeggiare quella che per molti è la più grande scoperta scientifica degli ultimi 100 anni. “I risultati sono preliminari ma il segnale a 5 sigma intorno ai 125 GeV che abbiamo visto è incredibile. È l’indizio di una nuova particella” afferma Joe Incandela, responsabile dell’esperimento Cms che, pur mantenendo ancora un velo di cautela, aggiunge secco: “Sappiamo che deve essere un bosone ed è il bosone più pesante che abbiamo mai visto”. Incandela sottolinea che le ricerche continueranno, certo, perchè “le implicazioni” di questa scoperta “sono assolutamente significative” motivo per “essere estremamente diligenti in tutte le nostre verifiche e studi” aggiunge ancora lo scienziato. Ma il dado è tratto.
“È difficile non esultare con questi risultati” dice il direttore della Ricerca e Computing del Cern, Sergio Bertolucci, il fisico italiano a capo di tutte le ricerche del centro di fisica nucleare di Ginevra. I risultati diffusi oggi dal Cern sono stati definiti preliminari ma hanno un sapore davvero forte per il progresso della scienza.

“I dati sono basati su studi realizzati nel 2011 e nel 2012 che sono ancora sotto analisi e la pubblicazione dei risultati di queste ricerche è attesa per la fine di luglio” spiega il Cern che ha scelto di rendere pubblici i risultati oggi proprio mentre anche oltreoceano la comunità dei fisici che lavora all’acceleratore di particelle Tevatron nell’Illinois, in Usa, ha annunciato di avere a sua volta scoperto una particella che coincide con le caratteristiche di Higgs. La certezza dell’osservazione dei fisici del Tevatron è pari al 90%.

Così il Cern, forte del suo 99,999% ha deciso di non aspettare oltre.

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