di ALESSIO ALFRETTI (da www.vivopavianotizie.com)
Voghera, 31 maggio 2012 - Sono passati esattamente cinquant’anni, eppure il dolore è ancora vivo. Il disastro ferroviario di Voghera, avvenuto nella notte del 31 maggio 1962 e commemorato oggi a dieci lustri di distanza dal Comune di Voghera, riesce ancora a strappare le lacrime.
Lo si è visto durante la cerimonia, avvenuta prima in stazione con la scopertura di una targa e poi in Municipio, con gli interventi di chi allora c’era e la proiezione di un filmato realizzato con le immagini d’epoca. L’emozione era davvero grande, trattenere le lacrime impossibile. Specie tra coloro che quella notte hanno vissuto in prima persona momenti di terrore. Come Daniela (immagine in basso), allora bambina di soli due anni, che perse i genitori e la sorellina in quel drammatico incidente che la risparmiò. Per lei che per tutta la vita si è portata dietro il peso di quella disgrazia, rivedere le immagini di sè estratta dalle lamiere contorte è stato un momento di grande emozione. Una storia terribile la sua, che testimonia di come le vicende della vita possano essere assurde e contorte. Come terribile è stata la fine di tutte quelle 64 vittime e di cloro che hanno perso i persone care in quella notte.
In aula consigliare, oltre ad altri parenti delle vittime (ad esempio Giovanna Porro, con la madre, che perse il papà nell’incidente - nella foto a destra con il sindaco Carlo Barbieri), c’erano anche due dei vigili urbani che tra i primi prestarono i soccorsi e Giulio Cesare Anselmi, un medico che accorse sul luogo dell’incidente poco dopo l’impatto. Ma erano presenti anche tanti ragazzi delle scuole e gente comune: pur non avendo vissuto quella disgrazia ne avevano sentito ovviamente parlare ed hanno quindi condiviso partecipi l’emozione. Pur nel dramma evocato, è stato davvero un bel momento quello fatto rivivere dall’amministrazione. Grazie al contributo voluto dal sindaco Carlo Barbieri e dall’assessore alla Cultura, Marina Azzaretti, assieme con il consigliere Giuseppe Carbone e a Salvatore Cicciò, che hanno dato un amano nel reperire il materiale d’epoca, la città ha ricordato quel momento di tragedia che ha fatto riscoprire il cuore generoso di Voghera. Non a caso il titolo della mostra voluta dalla Giunta Barbieri richiama proprio il cuore della città, la generosità con cui Iria si strinse attorno ai superstiti e ai familiari.
Erano le 2,35 della notte del 31 maggio 1962 quando a Voghera avvenne uno dei disastri più grandi della storia ferroviaria italiana. Il treno viaggiatori 1391 che era in sosta sul terzo binario fu investito dal merci 8151 proveniente da Milano. L’ultima carrozza del convoglio passeggeri pronto a partire per Genova fu distrutta: 64 i morti, oltre 70 i feriti. A 50 anni di distanza Voghera ricorda quella tragedia con una mostra che pone l’accento sulla generosità di chi allora si prodigò per aiutare nel momento del disastro.
L’incidente vogherese, avvenuto di notte fece molte vittime perchè quel giorno a Voghera era di festa. Allora, infatti, l’ascensione si celebrava come da tradizione 40 giorni dopo la Pasqua: quel 31 maggio era la festa di Voghera e molti cittadini partivano di notte per andare al mare in Riviera Ligure, rimanere lì tutto il giorno, e tornare la sera. Secondo le ricostruzioni il treno merci era entrato in stazione malgrado i segnali di stop che indicavano il binario occupato. Arrivò in stazione a oltre settanta chilometri orari di velocità e frenò quando ormai gli era impossibile rallentare a sufficienza per evitare l’impatto. Che infatti fu devastante: il locomotore si incuneò nell’ultima carrozza del treno passeggeri e fece una strage. L’eco della disgrazia fu grande in tutto il Paese. Il presidente della Repubblica - Segni, in visita sul luogo dell’incidente, non seppe trattenere le lacrime.
La mostra di materiale iconografico è visibile nella Sala della Battaglia del Municipio di Voghera.
Commenti recenti