MOBILITAZIONE «Uno di noi»: parte la campagna europea per la vita
mag 13

20120513-marcia-per-la-vita-a-roma1da www.corriere.it del 13 maggio 2012

DAL COLOSSEO A CASTEL SANT’ANGELO

Il Comune di Roma ha dato il patrocinio al corteo contro l’aborto. Di Tommaso (Psi): «Ritorno ad un passato buio e criminale»

Dopo Desenzano nel 2011, è stata Roma ad ospitare la «Marcia per la vita», il corteo «contro l’aborto». Partito alle 8.30 dal Colosseo, il corteo composto da alcune migliaia di persone, è giunto a Castel Sant’Angelo passando da piazza Venezia e largo Argentina.
In contemporanea, quest’anno il gruppo «pro life» croato di Zagabria - «Vigilare» - aveva chiesto e ottenuto di poter organizzare una sorta di «marcia gemellata» da tenersi negli stessi momenti. Uguale anche il motto adottato dalle due manifestazioni: «Chi salva una vita, salva il mondo intero». Unica differenza: l’evento non si chiamerà marcia (ricorda troppo il passato comunista), ma «Cammino per la vita». La manifestazione ha suscitato forti polemiche, anche riguardo alla concessione, da parte del Comune di Roma, del patrocinio.
Polemiche per la “Marcia della vita”, il Pd: «Iniziativa xenofoba»
IL SINDACO AL CORTEO - Ha indossato la fascia tricolore ed ha sfilato in prima fila il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare ad un figlio - ha affermato Alemanno -. Roma è mobilitata da sempre per la famiglia e a tutti quelli che si sono risentiti noi diciamo: cercate almeno di applicare tutta la legge 194, legata alla prevenzione che troppo facilmente viene dimenticata». A chi gli ha fatto notare che molti degli slogan portati in piazza definiscono le donne che hanno abortito delle ‘assassine’ il sindaco ha risposto: «Queste sono affermazioni che appartengono agli organizzatori. Io sono qui soltanto a dire che noi siamo per i valori della vita. Questa manifestazione è nata dal basso, senza nessuna sponsorizzazione politica, è veramente l’espressione di una domanda di vita». Infine a chi gli ha chiesto se presenterà il ‘conto’ agli organizzatori della marcia, così come ha fatto con i sindacati per il Primo Maggio, Alemanno ha risposto: «Faremo tutte quelle che sono le necessità reali dal punto di vista del servizio»
«10MILA PERSONE» - Da più di trent’anni la legge 194/1978 regolamenta, come si legge sul sito della «Marcia per la vita», «l’uccisione deliberata dell’innocente nel grembo materno e i morti si contano a milioni. La «Marcia per la vita» è il segno dell’esistenza di un popolo che non si arrende e vuole far prevalere i diritti di chi non ha voce sulla logica dell’utilitarismo e dell’individualismo esasperato, sulla legge del più forte». Obiettivi dell’iniziativa sono, come si legge sul sito del movimento: «affermare che la vita è un dono, indisponibile, di Dio; deplorare la legge 194 che ha legalizzato l’uccisione di milioni di innocenti (sino ad oggi in Italia 5 milioni); ribadire che esiste una distinzione tra bene e male, vero e falso, giusto ed ingiusto e vuole invitare alla mobilitazione i cattolici e gli uomini di buona volontà».
LE POLEMICHE - Già da sabato il dibattito politico si era animato di polemiche. Per il consigliere Dario Nanni (Pd) «il Comune di Roma ha dato il patrocinio alla “Marcia per la vita”, una manifestazione di integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi, cui parteciperanno Forza Nuova e Militia Christi. Il sindaco di Roma ha aderito alla manifestazione e parteciperà rappresentando la nostra città. È un affronto alla Capitale». Un patrocinio “difeso” invece dal consigliere comunale del Pdl, Federico Guidi, secondo il quale si tratta di una iniziativa «di altissimo valore morale e che vedrà una grande partecipazione non di pericolosi estremisti, come sostiene la sinistra, ma di popolo». Tra i critici anche il segretario del Psi di Roma, Atlantide Di Tommaso: «La città - ha detto - è costretta a subire sempre più le scorribande di frange dell’estremismo di destra, di funesta memoria. Roma vive il rischio reale di un ritorno ad un passato buio e criminale». Mentre per Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà, «una manifestazione di questo tipo, che raccoglie formazioni neofasciste e xenofobe, non dovrebbe neanche essere autorizzata. Il questore e il prefetto intervengano urgentemente per revocare l’autorizzazione». Certe dichiarazioni invece «risultano offensive» per Federico Iadicicco, consigliere provinciale del Pdl: «Piuttosto che farneticare, abbiano l’onestà di ammettere che il loro pregiudizio ideologico e la loro cultura nichilista e relativista gli impedisce di dare sostegno a una manifestazione di libertà e verità»
Redazione Roma online

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