In questa rubrica intendiamo trattare argomenti o fatti passati e presenti della nostra città.
Vi saremmo grati se ci fornirete idee e materiale.
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CARNEVALE
Un grande avvenimento annuale di ogni Comunità è il Carnevale e anche la nostra città ha per questa occasione una lunga tradizione che, tra riti pagani e popolareschi, si perde nei secoli. Si può dire però che il “ Carnevale Moderno “ Vogherese, come lo conosciamo oggi, con sfilate e maschere, comincia nell’ 800 con l’introduzione di una Maschera e una sua, seppur piccola, organizzazione. ” BURICINELA” è la Maschera di Carnevale della nostra città. Introdotta all’ inizio dell’800 ha avuto, verso la fine di quel secolo, una grande rinomanza, locale e non, per merito dei LUNATICH. Costoro, riuniti nel “ Circolo della Luna “ erano giovani poeti Vogheresi, fra cui A. Maragliano, che si dilettavano a comporre in vernacolo. Nel 1876, nel corso del Carnevale da loro organizzato, alla fine della sfilata dei carri, è stato letto il:”TESTAMENTO DI BURICINELA“, opera in dialetto di G. Odisio, uno dei Lunatich, dove vengono messe in satira alcune manchevolezze dell’amministrazione comunale di allora. Questa opera recitata sulla pubblica piazza prima che BURICINELA venisse messo al rogo , così recita:
Testamento di Buricinella, clicca su “Testamento” per scaricare testo
Era costume per il giorno di Carnevale la preparazione delle Frittelle, meglio conosciute come: “ Farsœ “, e questo piatto, particolarmente ghiotto, era presente sulla tavola di ogni famiglia. Anche oggi questa tradizione si è mantenuta. Per chi volesse cimentarsi nella loro preparazione, diamo di seguito una ricetta, in dialetto Vogherese, liberamente tratta da quella segnalata sul libro delle ”Casalinghe di Voghera“.
Liberamente tratta dal libro
delle ricette delle casalinghe di Voghera
I farsœ
S’ bùia ar bütir, ar sücar, l’ acqua e ar’ sà
Dop sa g’ mêta ra farena e s’ fa girà
Quâand gh’ è bén ligà ra pasta
S’ leva dar fœgh e s- giôntà i œv quâant basta
S-giôntân vœn a vœn e dulsemeent
E s-gira adasi adasi e lentameent
S-gira cuntinuameent fén ch’ ar cumpòst
S-vêda ch’ l’ è dventà un bèl impast
Alùra intl’ oli caad s’ a g’và a trà
Ar cumpòst piân piân a cüciàrà
I farsœ tâant cme int’ una giüstra
Cumincian a girà mêtandas in müstra
E intâant ch’ èn adré a fa stù giir d’ronda
ra bala s-cionfa e ra dventa tonda
E quâand t ’véd ch’ a sôn bén culurà
Cun un pò d’sücar èn prôont pâr ès mangià.
******************
LE FRITTELLE
Si cuoce il burro, lo zucchero, l’acqua e il sale
Poi si mette la farina e si fa girare
Quando è ben legata la pasta
S’aggiungono le uova quanto basta
S’aggiungono una a una dolcemente
E si mescola adagio-adagio lentamente
Si gira continuamente finchè il composto
Si vede che è diventato un bell’ impasto
Allora nell’olio caldo si va a gettare
Il composto piano-piano a cucchiaiate
E le frittelle come su una giostra
Cominciano a girare mettendosi in mostra
E intanto che fanno questo giro di ronda
La palla gonfia e diventa tonda
Quando si vede che son ben colorate
Con un po’ di zucchero son pronte per essere mangiate
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Abbiamo ascoltato il suggerimento di un lettore e cercato di tradurre il testo in Italiano
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Era costume per il giorno di Carnevale la preparazione delle Frittelle, meglio conosciute come: “ Farsœ “, e questo piatto, particolarmente ghiotto, era presente sulla tavola di ogni famiglia. Anche oggi questa tradizione si è mantenuta. Per chi volesse cimentarsi nella loro preparazione, diamo di seguito una ricetta, in dialetto Vogherese, liberamente tratta da quella segnalata sul libro delle ”Casalinghe di Voghera“.
Liberamente tratta dal libro
delle ricette delle casalinghe di Voghera
I farsœ
S’ bùia ar bütir, ar sücar, l’ acqua e ar’ sà
Dop sa g’ mêta ra farena e s’ fa girà
Quâand gh’ è bén ligà ra pasta
S’ leva dar fœgh e s- giôntà i œv quâant basta
S-giôntân vœn a vœn e dulsemeent
E s-gira adasi adasi e lentameent
S-gira cuntinuameent fén ch’ ar cumpòst
S-vêda ch’ l’ è dventà un bèl impast
Alùra intl’ oli caad s’ a g’và a trà
Ar cumpòst piân piân a cüciàrà
I farsœ tâant cme int’ una giüstra
Cumincian a girà mêtandas in müstra
E intâant ch’ èn adré a fa stù giir d’ronda
ra bala s-cionfa e ra dventa tonda
E quâand t ’véd ch’ a sôn bén culurà
Cun un pò d’sücar èn prôont pâr ès mangià.
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LE FRITTELLE
Si cuoce il burro, lo zucchero, l’acqua e il sale
Poi si mette la farina e si fa girare
Quando è ben legata la pasta
S’aggiungono le uova quanto basta
S’aggiungono una a una dolcemente
E si mescola adagio-adagio lentamente
Si gira continuamente finchè il composto
Si vede che è diventato un bell’ impasto
Allora nell’olio caldo si va a gettare
Il composto piano-piano a cucchiaiate
E le frittelle come su una giostra
Cominciano a girare mettendosi in mostra
E intanto che fanno questo giro di ronda
La palla gonfia e diventa tonda
Quando si vede che son ben colorate
Con un po’ di zucchero son pronte per essere mangiate
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Abbiamo ascoltato il suggerimento di un lettore e cercato di tradurre il testo in Italiano
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