VANGELO DI DOMENICA 12 febbraio 2012 VOLONTARIATO, FAMIGLIA, GIOVANI - LA VIA ITALIANA ALL’ECONOMIA SOCIALE
feb 09

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In questa rubrica intendiamo trattare argomenti o fatti passati e presenti della nostra città.

Vi saremmo grati se ci fornirete idee e materiale.

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CARNEVALE

Un grande avvenimento annuale di ogni Comunità è il Carnevale e anche la nostra città ha per questa occasione una lunga tradizione che, tra riti pagani e popolareschi, si perde nei secoli. Si può dire però che il “ Carnevale Moderno “ Vogherese, come lo conosciamo oggi, con sfilate e maschere, comincia nell’ 800 con l’introduzione di una Maschera e una sua, seppur piccola, organizzazione. ” BURICINELA” è la Maschera di Carnevale della nostra città. Introdotta all’ inizio dell’800 ha avuto, verso la fine di quel secolo, una grande rinomanza, locale e non, per merito dei LUNATICH. Costoro, riuniti nel “ Circolo della Luna “ erano giovani poeti Vogheresi, fra cui A. Maragliano, che si dilettavano a comporre in vernacolo. Nel 1876, nel corso del Carnevale da loro organizzato, alla fine della sfilata dei carri, è stato letto il:”TESTAMENTO DI BURICINELA“, opera in dialetto di G. Odisio, uno dei Lunatich, dove vengono messe in satira alcune manchevolezze dell’amministrazione comunale di allora. Questa opera recitata sulla pubblica piazza prima che BURICINELA venisse messo al rogo , così recita:

Testamento di Buricinella, clicca su “Testamento” per scaricare testo

Era costume per il giorno di Carnevale la preparazione delle Frittelle, meglio conosciute come: “ Farsœ “, e questo piatto, particolarmente ghiotto, era presente sulla tavola di ogni famiglia. Anche oggi questa tradizione si è mantenuta. Per chi volesse cimentarsi nella loro preparazione, diamo di seguito una ricetta, in dialetto Vogherese, liberamente tratta da quella segnalata sul libro delle ”Casalinghe di Voghera“.

Liberamente tratta dal libro

delle ricette delle casalinghe di Voghera

 

I farsœ

S’ bùia ar bütir, ar sücar, l’ acqua e ar’ sà

Dop sa g’ mêta ra farena e s’ fa girà

Quâand gh’ è bén ligà ra pasta

S’ leva dar fœgh e s- giôntà i  œv quâant basta

 

S-giôntân vœn a vœn e dulsemeent

E s-gira adasi adasi e lentameent

S-gira cuntinuameent fén ch’ ar cumpòst

S-vêda ch’ l’ è dventà un bèl impast

 

Alùra intl’ oli caad s’ a g’và a trà

Ar cumpòst piân piân a cüciàrà

I farsœ tâant cme int’ una giüstra

Cumincian a girà mêtandas in müstra

 

E intâant ch’ èn adré a fa stù giir d’ronda

ra bala s-cionfa e ra dventa tonda

E quâand  t ’véd ch’ a sôn bén culurà

Cun un pò d’sücar èn prôont pâr ès mangià.

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LE FRITTELLE

Si cuoce il burro, lo zucchero, l’acqua e il sale

Poi si mette la farina e si fa girare

Quando è ben legata la pasta

S’aggiungono le uova quanto basta

S’aggiungono una a una dolcemente

E si mescola adagio-adagio lentamente

Si gira continuamente finchè il composto

Si vede che è diventato un bell’ impasto

Allora nell’olio caldo si va a gettare

Il composto piano-piano a cucchiaiate

E le frittelle come su una giostra

Cominciano a girare mettendosi in mostra

E intanto che fanno questo giro di ronda

La palla gonfia e diventa tonda

Quando si vede che son ben colorate

Con un po’ di zucchero son pronte per essere mangiate

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Abbiamo ascoltato il suggerimento di un lettore e cercato di tradurre il testo in Italiano

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