VANGELO DI DOMENICA 18 dicembre 2011 Rassegna Stampa
dic 14

da “L’Avvenire”  del 14 dicembre 2011 

Lettere al direttore 

 

Caro direttore,

ogni tanto persino qualche cattolico manda per email articoli pescati in giornali o riviste o siti web che hanno fatto dell’astio anticattolico la loro bandiera. In questi giorni, c’è la storia (inventata) della «evasione» dell’Ici da parte della Chiesa e c’è l’ossessivo ritornello della Chiesa-casta (non “pura”, ma “privilegiata, intoccabile”) perché risparmiata dalla manovra economica del Governo Monti. Confesso di non riuscire a leggere per intero questi testi farciti di menzogne e, dopo un primo approccio, li cestino. Tra me e me sussurro una imprecazione sullo stile di qualche salmo, ma poi torno al Nuovo Testamento e chiedo a Dio misericordia «perché non sanno quello che fanno». Ma non sono troppo convinto: credo anzi che sappiano fin troppo bene quello che fanno. Non mi turba la protervia di questi signori; mi turba il vedere la fede dei semplici messa alla prova, a motivo di un sospetto verso la Chiesa che si fa di tutto per far diventare mentalità diffusa. E così, davanti al giornalaio o per strada, qualcuno vedendomi sussurra: «Eh! La Chiesa…». Stasera rubo un po’ di tempo alla lettura e al sonno e scrivo: scrivo ad Avvenire, come a un amico.

 

La Chiesa è esonerata dal pagare l’Ici? Grazie, Avvenire, per aver scritto e ripetuto e dimostrato con dati alla mano, che è falso. Lo conferma la mia esperienza: sono parroco di una parrocchia del Vicentino e l’Ici la paghiamo su tutti gli edifici che hanno un reddito (Centro giovanile per la parte affittata alla Provincia per una scuola, palestra, bar). La Chiesa è una casta intoccabile? Tutti gli aumenti, dovuti alla manovra del Governo, toccano le famiglie e toccano anche noi preti e le nostre parrocchie. I tagli e i ritardi nei contributi alla Scuola materna parrocchiale toccano direttamente noi e le famiglie che usufruiscono di questo servizio. Nel caso della nostra parrocchia, inoltre, abbiamo accettato una diminuzione del 40% del canone dell’affitto pagato dalla Provincia e dal Comune per l’uso dei locali di nostra proprietà.

 

Mi permetto inoltre una domanda (chiaramente retorica): perché non si parla quasi mai di quello che la Chiesa fa per venire incontro alle persone nel bisogno? Nel nostro piccolo, tramite la Caritas parrocchiale, abbiamo istituito vari servizi: microcredito, fondo di solidarietà, trasporti, compilazione pratiche, consulenza legale gratuita, pacchi viveri, vestiario…; c’è l’aiuto discreto che noi sacerdoti facciamo a chi non se la sente di rivolgersi alla Caritas; e ci sono le mille forme di solidarietà semplice tra la nostra gente o verso il Terzo Mondo, ispirate dal messaggio evangelico depositato nei cuori. E così è per tante e tante parrocchie, per gli istituti religiosi, per gli innumerevoli gruppi, movimenti e associazioni ecclesiali.

Constato che i nuovi crociati all’incontrario sono ossessivamente a caccia di motivi per aggredire la Chiesa; e se non li trovano, cercano pretesti, e quando anche questi mancano, fabbricano menzogne. Mi dispiace che qualche amico prete e non pochi laici non l’abbiano ancora capito e siano pregiudizialmente propensi a dare credito ai nemici della Chiesa. «Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa»: è parola di Gesù, confermata da duemila anni di storia. Possiamo quindi lasciare «che i morti seppelliscano i loro morti» e dedicarci serenamente all’annuncio del Vangelo.

don Vittorio Montagna parroco di Lonigo (Vi)


È vero, mentre infuria una campagna infarcita di menzogne anticattoliche, persino tra i sacerdoti c’è chi firma appelli contro la Chiesa e chi, come lei, caro don Vittorio continua a lavorare per Dio e per la gente che le è affidata, strappando tempo alla notte per firmare testimonianze limpide e scaccia-malignità come questa. Anche i preti firmaioli anti-preti sono pur sempre sacerdoti e devo continuare a rispettarli (confesso che per me cristiano è una prova seria, non molto diversa da quella a cui mi sottopongono i preti affaristi e a metà strada da quella, davvero scandalosamente insopportabile, dei preti pedofili). Ma a lei e a tutti i sacerdoti buoni, giusti e generosi di sé e di Colui che li ha chiamati al Suo servizio – la stra-stragrande maggioranza dei nostri preti – posso semplicemente dire grazie. Mille volte grazie.

 

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