PAROLA DI VITA - DICEMBRE 2011 VANGELO DI GIOVEDI 8 dicembre 2011
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La famiglia, il lavoro, la festa.

Queste sono state le tre parole sulle quali si è incentrato il dibattito del 40° Convegno Provinciale dell’ MCL tenutosi a Montebello della Battaglia il 19 Novembre 2011.
     Al convegno sono intervenuti oltre a Massimo Castoldi ( ), Don Pelosi ( ), Davide Bianchi (Presidente del circolo “Idee e Futuro”), Francesco Brendolise (assessore della Provincia di Pavia) e infine il Presidente provinciale dell’ MCL Giovanni Baldrighi.
     Il dibattito si è aperto con la citazione da parte di Don Pelosi di una frase di Papa Benedetto XVI ossia “nell’attuale momento di crisi è necessaria una sintesi armonica tra famiglia e lavoro..” ecco subito famiglia e lavoro, Don Pelosi dopo questa citazione, dopo aver letto un piccolo passo della genesi, ha fatto leva sul significato sociale della famiglia la quale è la prima cellula della società umana. Essa è importante e centrale in riferimento alla singola persona. Ogni persona nasce in una famiglia e qui impara a relazionarsi socialmente, affronta le prime incomprensioni, gioie, momenti di pace e tranquillità oppure di agitazione o litigio (esattamente come accade nella società comune). Ma la qualità che contraddistingue la famiglia, sottolinea Don Pelosi, è l’amore. All’interno della famiglia ci si allena a vivere.
     Dopo Don Pelosi a prendere la parola è stato Davide Bianchi, il quale ha da subito fatto capire i punti che avrebbe toccato ovvero la questione della priorità che deve essere attribuita alla relazione di un individuo con gli altri, andando dunque controcorrente rispetto alla tendenza attuale che vede il proprio io come al centro di tutto.
     La CRISI della famiglia, secondo Bianchi, è causa e conseguenza della crisi economica-politica attuale. Finora la politica sulla famiglia è stata pressoche bloccata e tendenzialmente demagogica vittima di un sistema politico caritatevole capace di molte parole e di pochi fatti, che finisce con l’umiliare l’istituzione della famiglia stessa.
Bianchi ha proseguito affrontando il tema del lavoro sottolineando la necessità di un rilancio dell’occupazione e di un lavoro di qualità. Il lavoro purtroppo è sempre più una merce, così come le persone considerate mera forza lavoro sono usate come oggetti. L’Italia purtroppo è attraversata, divisa in due dal dualismo tra lavoratori protetti e i cosiddetti precari o gli atipici (co.co.co etc) e Bianchi infine arriva ad asserire come la precarietà sia di per sé contro natura.
      Il liberismo ormai deve fare un passo indietro, la persona è una struttura di relazione, articolazione inesauribile di rapporti, è trascendenza (in rapporto con ciò che è altro da me), la persona esiste nella forma del progetto di vita.
     Infine ha concluso il suo intervento parlando della “flexicurity” e del progetto di riforma del lavoro proposta anche da Pietro Ichino, il quale propone un codice del lavoro più flessibile e tradotto nelle altre lingue, per i futuri contratti di lavoro tutti i lavoratori saranno assunti a tempo indeterminato, in cambio però le imprese sono libere di sospendere il rapporto di lavoro in caso di necessità economica-organizzativa facendosi carico del costo dell’operazione.
     Ha concluso gli interventi l’assessore provinciale Brandolise, con un intervento più tecnico si potrebbe definire, improntato su una riflessione in tempo di crisi. Riflessione che ha portato all’auspicio di una società più sobria incentrata sulla famiglia e sull’integrazione delle famiglie straniere (una delle forze lavoro “più forti” dei nostri tempi).
     Altra parola chiave dell’intervento di Brandolise è stata “speranza”, la forza che contraddistingue il genere umano insieme alla capacità di pensiero e che ci ha permesso di affrontare e superare momenti assai difficili ma che adesso pare scemare un po’, soppiantata dalla rassegnazione e da un cinismo che ha fatto perdere decisamente la bussola dell’orizzonte valoriale di molte persone.
                                                                                                                             Giulio

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