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Gas ed energia pesano sull’inflazione, risalita al 2,4% nell’Eurozona

Redazione Economia - da www.avvenire.it - martedì 7 gennaio 2025

Tra gli Stati, i valori più alti si registrano in Croazia (4,5%), Belgio (4,4%) ed Estonia (4,1). L’Italia è all’1,4% a dicembre

Nel giorno in cui le scorte di gas dell’Unione Europea sono scese sotto la soglia del 70%, riportando il secondo valore più basso dal 2021 a oggi, risale anche il dato sull’inflazione nell’Eurozona: 2,4% a dicembre 2024, in aumento rispetto al 2,2% di novembre, secondo la stima flash di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. La componente principale resta quella dei servizi (4%, dal 3,9% di novembre), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (2,7%), beni industriali non energetici (0,5%) ed energia (0,1%).

Va ricordato che i prezzi del gas europeo TTF sono saliti a circa €49,2/MWh, con un incremento del 52% nelle ultime 52 settimane. La fine dell’accordo sull’esportazione del gas russo attraverso il passaggio in Ucraina era prevista, ma i livelli delle riserve di gas europeo al 70% con l’inverno appena iniziato rischiano di mettere ancora sotto pressione il sistema.

L’inflazione in Italia è in calo all’1,4% a dicembre (dall’1,5% di novembre) e seconda solo all’Irlanda (1%). Tassi più alti in Croazia (4,5%) e Belgio (4,4%); mentre in Germania a dicembre l’inflazione su base annua è aumentata a +2,6%, rispetto al +2,2% di novembre, secondo l’ufficio di statistica federale tedesco. Il dato sull’inflazione di dicembre dell’Eurozona viene da sempre considerato il termometro per interpretare le future mosse della banca centrale in materia di tassi di interesse. Nel contempo, è cresciuta l’inflazione percepita e quella attesa dalle famiglie europee a novembre 2024, stando alla rilevazione mensile sulle aspettative d’inflazione dei consumatori della Banca centrale europea (Bce). E questo avrà conseguenze da un lato sugli stessi consumi, che continuano a essere rallentati, e dall’altro sull’andamento stesso dell’inflazione. Secondo i dati della Bce, il tasso d’inflazione mediano percepito nei 12 mesi passati a novembre è risalito al 3,4% dal 3,2% dello scorso ottobre. Quello atteso sui prossimi 12 mesi sale per il secondo mese consecutivo risale al 2,6% dal 2,5%. Le attese d’inflazione a tre anni tornano al 2,4%, livello dello scorso luglio, dal 2,1%.

La percezione media dei consumatori sull’inflazione nei 12 mesi precedenti è aumentata, così come le aspettative di inflazione dei consumatori per i prossimi tre anni, mentre le aspettative per i successivi 12 mesi sono leggermente aumentate; le aspettative mediane per l’inflazione nei 12 mesi successivi sono aumentate per il secondo mese consecutivo, al 2,6% dal 2,5%. Anche le aspettative medie per l’inflazione a tre anni di distanza sono aumentate a novembre, al 2,4%, un livello registrato l’ultima volta a luglio 2024, dal 2,1% di ottobre. Al contrario le aspettative di crescita del reddito nominale nei prossimi 12 mesi sono rimaste invariate, mentre sono aumentate le aspettative di crescita della spesa nei prossimi 12 mesi. Secondo il report della Bce, le aspettative di crescita economica nei successivi 12 mesi sono diventate più negative, mentre il tasso di disoccupazione previsto nei prossimi 12 mesi è aumentato; le aspettative di crescita del prezzo delle case nei prossimi 12 mesi sono aumentate leggermente, mentre le aspettative per i tassi di interesse sui mutui nei prossimi 12 mesi sono rimaste invariate.

Al di là dei numeri sull’inflazione le associazioni dei consumatori hanno riportato l’attenzione sul costo della vita e gli impatti sulle famiglie italiane: «Tutti sono contenti del fatto che l’inflazione media nel 2024 è drasticamente calata, dal +5,7% del 2023 all’1% del 2024, come se il problema del caro vita fosse risolto. Purtroppo non è così: in termini di aumento del costo della vita, il rincaro del 2024 si aggiunge, infatti, a quello del 2023» ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
«Se l’inflazione media pari a +1% significa, per una coppia con due figli, un incremento del costo della vita complessivamente pari a 272 euro su base annua, questo rialzo va ad aggiungersi ai 1734 euro dovuti ai rincari del 2023 che le famiglie continuano a pagare, per un totale di 2006 euro».

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