La maternità surrogata in Italia diventa reato universale: cosa vuol dire
Matteo Marcelli - da www.avvenire.it - mercoledì 16 ottobre 2024
Modificato il comma della Legge 40: ora il ricorso alla Gestazione per altri (Gpa) è proibito anche se il ricorso avviene all’estero
Tra le tensioni di un’aula in fibrillazione, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge per rendere la maternità surrogata “reato universale”, con 84 voti favorevoli e 58 contrari. La Gestazione per altri (Gpa), come previsto dal testo a prima firma della deputata FdI Carolina Varchi («è stata messa la parola fine a una barbarie»), sarà dunque punibile anche se un cittadino italiano vi ricorrerà in uno Stato in cui la pratica dell’utero in affitto è legale. La pena prevista va da tre mesi a due anni, a cui si aggiunge una multa da 600mila euro a un milione di euro.
È stata una seduta lunga, in fiamme fin dall’inizio, quando l’aula ha respinto le tre questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni. Più volte i presidenti di turno hanno minacciato di sospendere i lavori per le continue interruzioni degli interventi e i botta e risposta a distanza tra senatori di schieramenti opposti. Copione simile anche durante il voto degli emendamenti. Sei quelli presentati, tutti respinti. Tra questi anche quello del senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto che chiedeva, per evitare «un pregiudizio per i diritti e gli interessi del minore», che fossero «garantiti in ogni caso gli adempimenti previsti in materia di stato civile ai fini del riconoscimento del rapporto filiale instauratosi con i genitori di fatto, cui è attribuita la responsabilità genitoriale».
Durissimi gli interventi delle opposizioni, altrettanto le repliche della maggioranza e così anche le note stampa diffuse dagli staff di decine di senatori. La pentastellata Elisa Pirro ha bollato il ddl come «un volgare attacco alle coppie omosessuali», figlio di «un delirio di onnipotenza» del centrodestra. «I reati sono universali quando la comunità internazionale li riconosce come tali - ha incalzato - non perché lo dice l’Italia». Di «furore legislativo» contro i figli nati dalla Gpa ha parlato il dem Filippo Sensi, che ha tirato in ballo la propria fede personale sostenendo che anche un cattolico può essere per la Gpa, «perché al cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore».
Dalla parte opposta ha provato a mettere un po’ d’ordine l’azzurro Pierantonio Zanettin, spiegando che è improprio parlare di “reato universale”, perché nel caso specifico «ci si limita a punire un cittadino italiano che all’estero ricorre alla maternità surrogata, fattispecie già vietata nel nostro Paese».
Fuori dall’aula la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, ha rivendicato la bontà del provvedimento: «Con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi». «Le opposizioni accusano FdI di ideologia - ha commentato il presidente dei sentori di FdI Lucio Malan -. E siamo d’accordo, se per ideologia si intende difendere la dignità delle persone, delle madri, dei bambini, che hanno diritto a sapere chi è il loro padre, chi è la loro madre ed hanno diritto a non essere merce».
Il disegno di legge nasce dalla proposta della capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia della Camera, Carolina Varchi, approvata a Montecitorio nel luglio del 2023 con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo Varchi riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni nella precedente legislatura.
In Italia la maternità surrogata è vietata già dal 2004, con la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Ma ora si inserisce nella Legge 40 la prescrizione che la proibizione riguarda anche se la Gpa è praticata all’estero.
Il testo appena approvato è formato da un solo articolo, che modifica l’articolo 12 della legge 40 che, al comma 6, prevede: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”. A questa disposizione dunque si aggiunge un paragrafo per cui “se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”.
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