Agricoltori, tavolo a Palazzo Chigi. Meloni: vi abbiamo sempre difeso
Nicola Pini - da www.avvenire.it venerdì 9 febbraio 2024
Esenzione Irpef fino ai 10mila euro di reddito. Rinviato l’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. Convocati anche i rappresentanti dei trattori in piazza
Esenzione dall’Irpef agricola per i redditi fino a 10mila euro. Più controlli per evitare la vendita sottocosto dei prodotti dei campi. Giorgia Meloni convoca le sigle ufficiali del mondo agricolo a Palazzo Chigi e spiega «le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale». Il tavolo si è riunito nel primo pomeriggio con Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Fedagripesca e Copagri, presenti oltre alla Meloni diversi ministri tra i quali Salvini e Tajani. Dopo questo incontro il titolare dell’Agricoltura Lollobrigida ha incontrato al ministero una delegazione di Riscatto Agricolo, uno dei movimenti che sta organizzando la protesta dei trattori nelle strade italiane e che ha confermato per questa sera un corteo sul grande raccordo anulare di Roma. Intanto c’è attesa per l’arrivo della protesta a Sanremo, dove gli agricoltori chiedono più della sola lettura di un comunicato dal palco dell’Ariston, come ha concesso la Rai.
«L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati», ha detto Meloni nell’incontro spiegando che il governo intende limitare «l’esenzione ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro», confermando l’impostazione del ministro Giorgetti, «un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio. La presidente del Consiglio ha addebitato i problemi attuali alle scelte del passato («in 16 mesi non è possibile fare i miracoli e correggere anni di scelte sbagliate”) e dalle politiche della Unione Europea, “dalle quali il governo vi ha sempre difeso», ha sottolineato. Meloni ha ribadito il no al cibo sintetico e ha chiesto un «cambio di passo sulla Politica Agricola Comunitaria, che preveda più semplificazione nell’erogazione degli aiuti il no ai tagli finanziari, lo stop agli aiuti per non produrre, un maggiore sostegno ai giovani». La nuova esenzione Irpef garantirà il 90% degli agricoltori, ha assicurato Lollobrigida. Ma per Salvini «si può fare di più».
Il movimento Riscatto agricolo ieri aveva lanciato un ultimatum al governo, chiedendo di essere ricevuto. Nell’attesa era stata annullata la manifestazione indetta per oggi a piazza San Giovanni. Questa mattina c’è stato invece un mini-corteo con quattro trattori nel centro della città: scortati dalle forze dell’ordine marciano con le bandiere tricolore e cartelloni con su scritto “Senza agricoltori niente cibo e niente futuro”. Al momento gli agricoltori non vogliono forzare in attesa dei colloqui con il governo. Dunque si aspetterà. Ma alla periferia della capitale, al presidio sulla via Nomentana, sono oltre 500 i trattori che scaldano i motori. Pronti a partire se non arriveranno risposte convincenti. «Chiediamo - annunciano dal movimento - l’attivazione di un tavolo tecnico composto da chiunque possa contribuire alla soluzione delle problematiche, oltre che da agricoltori attivi». I disagi, spiegano sono creati dall’aumento «della burocrazia, costi di produzione troppo elevati, contributi dei contratti di filiera evidentemente sbilanciati a favore dell’industria, norme falsamente pubblicizzate a favore dell’agricoltura, impossibilità di difendersi dalla fauna selvatica e la perdita di suolo agricolo coltivabile in favore degli impianti fotovoltaici a terra».
La protesta comunque è divisa. Danilo Calvani, leader di “Cra agricoltori traditi” accusa: «Il ministro prima ha convocato i sindacati agricoli, nostri carnefici che contestiamo apertamente, poi ha finto di parlare con noi chiamando al ministero Riscatto agricolo, movimento che è composto da tutti iscritti al suo partito. Ci sentiamo presi in giro. Chiediamo le dimissioni del ministro e della premier. La nostra rabbia sta salendo, non escludo azioni eclatanti.».
L’Irpef e le tensioni nella maggioranza
Sull’esenzione dall’Irpef agricola ieri era arrivato il via libera condizionato di Giorgetti. «La maggioranza - ha spiegato il ministro dell’Economia - hanno convenuto di intervenire in materia di esenzione dall’Irpef per gli imprenditori agricoli che necessitano di un effettivo sostegno, eventualmente prevedendo specifiche franchigie». Insomma, esenzione sì ma non per tutti. I soldi non si stampano come nel Monopoly, era intervenuto lo stesso Lollobrigida, e per «il nostro governo la scelta è prima i deboli e poi gli altri». Tra Lega e Fratelli d’Italia però continuano le frizioni. «I soldi vanno trovati», incalzava ieri il numero due dei leghisti Crippa. «Riteniamo sia stato un errore quello del governo di cancellare l’esenzione per il 2024. Abbiamo presentato un emendamento in cui si chiede di prorogarla anche nel 2024 aspettiamo risposte», ha aggiunto il capogruppo alla Camera, Molinari. E una nota del partito ricordava che «la Lega è da sempre al fianco di agricoltori, allevatori e pescatori, ben prima della protesta di queste settimane». FdI ha respinto le critiche. «La legge di Bilancio l’ha fatta Giorgetti che è della Lega», hanno precisato dal partito della Meloni. «Non vedo la ragione di imputare colpe al riguardo al governo, quando le decisioni sono state assunte in modo compatto dalla maggioranza», ha messo a verbale il presidente dei deputati di Fdi, Foti, «e non risulta che siano mai state avanzate riserve da parte dei gruppi». «Gli agricoltori vanno ascoltati», è l’invito arrivato dal Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Questa mattina il duello politico è proseguito. Fratelli d’Italia, con il relatore Angelo Rossi, ha depositato un emendamento in accordo con il governo che posticipa di sei mesi l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. E poco fa Matteo Salvini ha riunito in video-collegamento i vertici leghisti per fare il punto sul dossier: al termine in una nota si chiede «massimo impegno per sostenere il settore e intervenire ancora più efficacemente sull’Irpef».
Sanremo sì, Sanremo no
La protesta approda intanto a Sanremo. Una decina di trattori sono arrivati a poche centinaia di metri dall’Ariston. L’obiettivo degli agricoltori è far sentire le ragioni del dissenso nell’evento più seguito d’Italia. Ma non avranno spazio sul palco: Amadeus leggerà stasera un comunicato che - assicura la Rai - «porterà alla conoscenza del grande pubblico i problemi, le difficoltà, le richieste che provengono dal mondo agricolo». Una soluzione individuata dopo giorni di tensione, che hanno messo sul chi va là anche il governo per il timore di interventi incontrollati a pochi mesi dalle elezioni europee. Il direttore artistico aveva detto a più riprese che le porte del festival sono aperte. Ma il problema è la frammentazione delle sigle e delle associazioni con «l’impossibilità di ospitare alcuni rappresentanti sul palco». Ma Riscatto agricolo non ci sta: «Se non potremo salire sul palco dell’Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo, a partire da domani (oggi per chi legge, ndr), tutti i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria», che già si stanno organizzando». Questa mattina una cinquantina di agricoltori sono partiti dall’Alessandrino verso la cittadina ligure. La mobilitazione potrebbe allargarsi.
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