Riforma Fiscale 2023: quale impatto su immobili?
Da www.virgilio.it del 17/3/2023
La Riforma Fiscale 2023 prevede importanti novità per il settore immobiliare: approfondiamo le novità e i cambiamenti in arrivo per le tasse sulla casa
- La riforma fiscale e le tasse sulla casa: aumenti in vista?
- Cedolare secca sugli immobili commerciali: un’opportunità per investire
La Riforma Fiscale 2023 è uno degli argomenti più discussi e dibattuti degli ultimi tempi, e il mondo degli immobili non è esente da questa discussione. Proprietari, inquilini e operatori del settore si stanno chiedendo quali saranno gli effetti della riforma sulla proprietà immobiliare, e se ci saranno cambiamenti significativi nella tassazione degli immobili.
In questo articolo esamineremo le principali novità della Riforma Fiscale 2023 che potrebbero avere un impatto considerevole sul settore immobiliare.
La riforma fiscale e le tasse sulla casa: aumenti in vista?
La riforma fiscale in corso prevede una serie di cambiamenti importanti riguardanti la tassazione sulla casa, e uno dei maggiori timori degli italiani è rappresentato dall’aggiornamento dei dati catastali, ovvero la revisione dei valori reali di tutti gli immobili in Italia. Tuttavia, sembra che il nuovo governo abbia deciso di accantonare momentaneamente la riforma del catasto, non ritenendola necessaria in questo momento.
La riforma del catasto ipotizzata lo scorso anno prevedeva una rivalutazione del valore immobiliare di tutte le proprietà presenti sul territorio, al fine di censire tutte le proprietà e aggiornare i dati che attualmente sono contenuti negli archivi del catasto. Questo aggiornamento avrebbe potuto comportare un aumento delle tasse sulle proprietà immobiliari, il che ha suscitato molte preoccupazioni tra gli italiani.
In particolare, molti temono che la rivalutazione catastale possa far aumentare il valore dell’immobile, e di conseguenza far aumentare la tassa IMU, che è calcolata in base al valore catastale dell’immobile e alla percentuale decisa dal Comune di appartenenza.
Tuttavia, la decisione del nuovo governo di non procedere con la riforma del catasto è stata accolta con favore da molti. Secondo Confedilizia, infatti, la rivalutazione catastale avrebbe comportato un aumento delle tasse sulle proprietà immobiliari che, in un momento di crisi economica, sarebbe stato insostenibile per molti proprietari.
Resta da vedere quali saranno gli sviluppi futuri della riforma fiscale e come cambieranno le tasse sulla casa nel prossimo futuro. Tuttavia, per ora sembra che l’aggiornamento dei dati catastali sia stato accantonato, e che quindi non ci saranno aumenti delle tasse sulle proprietà immobiliari a breve termine.
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Cedolare secca sugli immobili commerciali: un’opportunità per investire
La cedolare secca rappresenta un regime fiscale facoltativo introdotto nel 2011 per agevolare la locazione degli immobili. Esso consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, per la parte derivante dal reddito dell’immobile.
Attualmente, la cedolare secca comporta una minore tassazione per i proprietari che mettono in affitto la propria casa: il canone concordato è tassato al 10%, mentre il canone libero è tassato al 21%. In alternativa a questo regime di vantaggio, si applicano gli scaglioni IRPEF secondo la tassazione ordinaria, a cui si sommano l’imposta di bollo e l’imposta di registro.
Tuttavia, con la riforma fiscale, il sistema della cedolare secca potrebbe essere esteso anche agli immobili commerciali, come i fabbricati, con le stesse regole attuali previste per gli immobili residenziali. In questo modo, i proprietari non dovrebbero pagare l’imposta IRPEF o altre tasse sul reddito derivante dalla locazione dell’immobile.
In sintesi, l’estensione della cedolare secca anche agli immobili commerciali potrebbe rappresentare un’opportunità interessante per gli investitori nel settore immobiliare, ma occorrerà attendere l’approvazione della riforma fiscale per avere maggiori informazioni sulle modalità di applicazione dell’agevolazione.
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