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Diminuisce la popolazione. E nel 2020 nascite al minimo storico

A.M.B.- da www.avvenire.it giovedì 9 dicembre 2021

Il calo demografico (anche per la pandemia) si registra tra i cittadini italiani, soprattutto al Sud e nelle Isole. Aumentano gli stranieri residenti

Nuovo record minimo delle nascite a quota 405mila. Lo rileva l’Istat nel censimento Popolazione residente e dinamica demografica Anno 2020. Al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente, la popolazione in Italia conta 59.236.213 residenti, in calo dello 0,7% rispetto al 2019 (- 405.275). Questo calo è attribuibile prevalentemente al deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti nell’anno 2020 (- 335mila), inferiore solo a quello record del 1918 (- 648mila) nel pieno dell’epidemia di influenza spagnola. Il saldo demografico totale (naturale più migratorio) ha fatto registrare 362.507 unità in meno.

Tiene il Centro-nord. Aumentano i residenti stranieri

A livello di ripartizione geografica, si legge nel censimento Istat, il saldo “è positivo al Centro-nord e negativo nel Mezzogiorno; in particolare, nell’Italia Centrale sono state conteggiate come abitualmente dimoranti quasi 30mila unità in più rispetto alla popolazione calcolata, e 20mila unità in più nell’Italia Nord Occidentale, mentre nel Mezzogiorno oltre 97mila in meno”.

Gli stranieri censiti sono 5.171.894; l’incidenza sulla popolazione totale si attesta a 8,7 stranieri ogni 100 censiti. A fronte di una maggiore presenza della componente straniera rispetto al 2019, la popolazione italiana risulta inferiore di 537.532 unità“, scrive Istat precisando che tuttavia il risultato è frutto di “un effetto dovuto prevalentemente alla diversa metodologia adottata per il conteggio 2020 rispetto al 2019 e al 2018″.

Sul Nord pesano i decessi per Covid

Il Covid-19 ha accentuato la tendenza alla recessione demografica già in atto e il decremento di popolazione registrato tra l’inizio e la fine dell’anno 2020 risente di questo effetto.

La perdita di popolazione del Nord “appare in tutta la sua drammatica portata” in quanto “totalmente ascrivibile alla dinamica demografica negativa (forte eccesso di decessi sulle nascite e contrazione del saldo migratorio), parzialmente mitigata nei suoi effetti dai recuperi statistici di popolazione operati dal censimento”. Se nel 2019 il calo di popolazione era stato piuttosto contenuto sia nel Nord-ovest che nel Nord-est (rispettivamente -0,06% e -0,01%), nel corso del 2020 il Nord-ovest registra una perdita dello 0,6% e il Nord-est dello 0,3%.

La diminuzione di popolazione nel Centro si accentua solo lievemente (da -0,3% del 2019 a -0,4% del 2020), mentre è decisamente più marcata al Sud e nelle Isole (rispettivamente -1,2% e -1,0%).

Il diverso impatto che l’epidemia da Covid-19 ha avuto sulla mortalità nei territori - maggiore al Nord rispetto al Mezzogiorno - e la contrazione dei trasferimenti di residenza spiegano la geografia delle variazioni dovute alla dinamica demografica.

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