L’ordinanza: vaccinare solo per fasce d’età. Immunizzato il 40% degli over 80
Redazione Internet - da www.avvenire.it sabato 10 aprile 2021
Il nuovo provvedimento di Figliuolo è esplicito: si fa per fasce d’età, vaccinati tutti gli ultraottantenni toccherà alle persone di età compresa tra 70 e i 79 anni e, a seguire, tra i 60 e i 69 anni
Il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, generale Francesco Paolo Figliuolo, in coordinamento con il ministero della Salute, ha firmato l’ordinanza con la quale vengono fissate le categorie di priorità nella campagna vaccinale.
Le categorie di priorità indicate dal ministero della Salute permangono ma vengono temperate con il criterio dell’età.
Il provvedimento recepisce quanto indicato dal premier Mario Draghi in conferenza stampa sul dare priorità assoluta agli over 75 e riscrive i criteri di priorità per accedere ai vaccini: prima gli over 80 e le persone indicate nelle categorie fragili. Dopo di loro la priorità va alle persone di età compresa tra «70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni».
Le altre categorie che rimangono prioritarie per la vaccinazione contro il Coronavirus sono prima di tutto quella degli gli operatori sanitari e poi tutte quelle definite dal Piano nazionale per i vaccini.
Nell’ordinanza si specifica che per queste categorie verrà usato soprattutto il vaccino AstraZeneca (ora Vaxzevria).
Chi ha già iniziato il ciclo di vaccinazioni però può concluderlo, anche se non rientra nei nuovi criteri.
Con oltre 12 milioni di dosi somministrate - vale a dire il l 80,4% del totale di quelle consegnate, pari a 15.568.730 (nel dettaglio 10.259.730 Pfizer/BioNTech, 1.320.400 Moderna e 3.988.600 AstraZeneca) - la campagna anti-Covid procede e tenta il cambio di marcia: le Regioni, alcune meglio, altre peggio, spingono sull’acceleratore con l’obiettivo di raddoppiare, almeno, le vaccinazioni giornaliere, entro fine aprile. Quella è la data fissata dal commissario Francesco Paolo Figliuolo per arrivare a somministrare mezzo milione di dosi al giorno: ma il traguardo, prioritario anche per l’esecutivo, è ancora lontano e i tempi stringono. Venerdì 9 aprile si è raggiunto il record delle 299 mila dosi iniettate, verso la quota 300 mila fissata come step di passaggio per il mezzo milione al giorno, spostato a fine aprile.
La novità di oggi è l’ipotesi di posticipare fino a 42 giorni il richiamo di Pfizer, il vaccino più disponibile per quantità e il più affidabile nell’immaginario collettivo. “È possibile allungare l’intervallo da 21 a 42 giorni senza perdere l’efficacia della copertura - ha spiegato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico -. Questo consente di incrementare le persone che possono ricevere la prima dose”.
Secondo stime di Sky Tg24 dal database del ministero della Salute, sono 6,2 milioni le persone vaccinabili ad aprile, considerando le consegne previste nel mese (oltre 8 milioni di dosi); con la seconda dose di Pfizer a 42 giorni i vaccinabili diventerebbero 2 milioni in più, cioè 8,2 milioni.
Per avere un’idea, finora in Italia hanno ricevuto almeno una dose quasi 8,7 milioni di persone.
Il nodo resta sempre quello della fascia d’età 70-79 anni, molto colpita da casi mortali di coronavirus, che è stata vaccinata finora al 19,89% con una dose e appena al 2,48% con due dosi. Ci sono quindi ancora quasi 5 milioni di 70/enni da vaccinare. Tra gli over 80 invece i vaccinati con una dose sono il 68,20%, il 38,79% con due dosi; ne restano da immunizzare un milione e mezzo.
Per quanto riguarda il personale sanitario i vaccinati sono il 91,63% con una dose e il 75,29% con due. Per ciò che concerne il personale scolastico, infine, il 72,13% ha ricevuto una dose e il 0,95% due.
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