Come dobbiamo comportarci a Natale e Capodanno
M. Ias. - da www.avvenire.it lunedì 21 dicembre 2020
Spostamenti, seconde case, cenoni e visite: ecco che cosa si potrà fare dal 21 dicembre al 6 gennaio Tutte le uscite vanno comunque giustificate con l’autocertificazione
Si è spezzato un rito. La conferenza stampa di Conte a reti unificate, il ritardo rispetto all’orario previsto, l’attesa con pathos e i social che accompagnano l’evento con segni di evidente approvazione. Siamo in un’altra stagione. La conferenza diventa, nell’ironia dei media digitali, presagio di sventura. Toni e misure del premier non raccolgono più la semi-unanimità. E il post-evento ha il retrogusto della confusione. Non si può uscire, ma si possono ospitare due persone (anche non parenti) con figli under 14. Non ci si può muovere dal proprio Comune, salvo che non si abiti in uno dei 5.495 comuni sotto i 5mila abitanti. Contraddizioni più o meno volute che rischiano di rendere impraticabili i controlli e di rendere più confusi i cittadini di fronte al bivio tra salute e affetti. È il frutto amaro di mille negoziazioni dentro il governo, tra governo e opposizioni, tra governo e Regioni. Con il premier che ha messo il suo marchio più sulle deroghe «di libertà» che sulle norme generali restrittive. Varie sono quindi le ‘vie di fuga’, che con senso di responsabilità dovranno essere utilizzate al minimo. Azzerate o quasi, invece, le aspettative di “normalità” di negozi, bar e ristoranti.
È possibile spostarsi tra comuni e regioni?
No. Dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia resterà “chiusa”. In zona rossa (il 24-25-26-27 e 31 dicembre, e poi l’1-2-3-5 e 6 gennaio) sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Resta sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. L’Italia sarà invece tutta arancione nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Rispetto alla zona rossa la differenza principale sul fronte della mobilità è che è sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza. Il decreto introduce però una novità, in favore dei piccoli comuni: sono infatti consentiti gli spostamenti dai paesi con una popolazione non superiore a 5mila abitanti per una distanza di massimo 30 chilometri con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Quante persone a tavola per pranzi e cenoni?
Per tutto il periodo delle festività natalizie il governo ha introdotto una deroga ai divieti, che sarà dunque valida sia nelle giornate in cui l’Italia sarà in zona “rossa” sia in quelle in cui sarà “arancione”, ed è quella che di fatto consente ai parenti e agli amici più stretti di vedersi per pranzi e cenoni. Rispetto alle bozze circolate nei giorni passati, il decreto Natale concede la possibilità di aggiungersi al festeggiamento di Natale o di Capodanno a due persone non conviventi (dal conteggio sono esclusi i ragazzi fino a 14 anni e i disabili). «Lo spostamento verso le abitazioni private - si legge nel decreto - è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
Se mi faccio il tampone posso andare dai nonni?
Il tampone è un elemento complementare per poter incontrare i propri cari, in particolare i più anziani, ma non ci può dare mai sicurezza assoluta. Che cosa è consigliato fare e non fare dunque al cenone di Natale (o Capodanno) con i propri cari? «Passarsi il cellulare per salutare persone che sono lontano, non lo fate, parlate in viva voce. E poi sarebbe meglio che chi cucina indossasse la mascherina e che ci sia una sorta di “addetto” al razionamento dei piatti. A tavola bisogna esser il meno possibile e bisognerebbe esser distanziati di un metro e mezzo» spiega il virologo Fabrizio Pregliasco. Oltre al tampone, ci sono sempre comunque delle norme da rispettare a tavola: è sempre consigliato tenere la mascherina indossata e toglierla solo quando si mangia. Anche a casa è importante inoltre osservare la distanza di almeno un metro tra i commensali. «Ricordatevi, state a distanza, utilizzate possibilmente mascherina, areate l’ambiente, evitate baci e abbracci » chiarisce il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro.
Bar e ristoranti sono aperti a Natale e Capodanno?
No, ma possono fare servizio di asporto o di consegna a domicilio fino alle 22. Lo stesso per gelaterie, pasticcerie e pub. Cancellati, dunque, pranzi, cene o aperitivi fuori casa. Nei giorni da zona rossa restano aperti al pubblico solo gli esercizi come supermercati, negozi di beni alimentari, di prima necessità, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Nei giorni di Natale e Capodanno, ovviamente, resteranno chiusi anche i centri commerciali. Il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio l’Italia sarà invece tutto in zona arancione: ci si potrà spostare liberamente all’interno dei comuni e tutti i negozi (anche i non alimentari come abbigliamento, scarpe, arredamento e centri estetici, etc..) saranno aperti. Anche in zona arancione bar e ristoranti restano chiusi: potranno effettuare solo il servizio di asporto (fino alle 22) e di consegna a domicilio. Per questi esercizi commerciali con servizio al banco e al tavolo se ne riparla, insomma, soltanto dopo il 7 gennaio.
Posso andare nella seconda casa al mare o in montagna?
Tra le nuove regole per le festività la possibilità di andare nelle seconde case all’interno della stessa Regione tra il 24 e il 6 gennaio. Fuori dalla propria regione invece non sarà mai possibile, salvo per i soliti motivi di necessità (come la rottura di un impianto, ad esempio) ma con autocertificazione e l’indicazione del giorno di rientro alla propria residenza. Per chi si trova invece nella seconda casa è sempre possibile, in qualsiasi momento, fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Ma cosa si intende con questi tre termini? La residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Il domicilio è il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Ai fini dell’applicazione del decreto, l’abitazione è il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità tuttavia sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze.
Quando esco devo portare con me l’autocertificazione?
In zona rossa, e quindi durante i festivi (compreso le giornate di Natale e Capodanno) ci si potrà spostare solo con autocertificazione. Resta sempre vietato ogni spostamento, se non motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute. Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. Con il nuovo decreto resta confermato il coprifuoco: dalle 22 alle 5 (e fino alle 7, il 1° gennaio 2021) è vietato quindi ogni spostamento, se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Anche in questi casi bisognerà spostarsi con autocertificazione. In caso di violazione si applica comunque la consueta sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro.
Commenti recenti