Coronavirus. Cei, liturgie della Settimana Santa: cosa si fa, cosa non si può fare
Redazione Internet - da www.avvenire.it venerdì 3 aprile 2020
Con le «Indicazioni rituali» la Conferenza episcopale italiana chiarisce quali sono le novità nei riti e nei gesti che la situazione di emergenza ha reso indispensabile introdurre in via eccezionale.
Una Settimana Santa con importanti novità liturgiche dettate dalla situazione d’emergenza, all’insegna di alcune rinunce: niente benedizione degli ulivi la Domenica delle Palme, rimandata la Messa crismale, Messa in Coena Domini senza lavanda dei piedi, il Venerdì Santo privo del bacio della Croce (e con la nuova invocazione nella Preghiera universale), niente accensione del fuoco prima della Veglia pasquale.
Con le «Indicazioni rituali» per la celebrazione della Settimana Santa 2020 la Conferenza episcopale italiana offre a parrocchie, comunità e credenti un riferimento unitario in vista dei riti che si svolgeranno «senza concorso di popolo ed evitando concelebrazioni» ma in modo che anche in tempo di emergenza e di quarantena il «momento più importante dell’anno liturgico» sia vissuto nella maniera più intensa e partecipata. Cambiano le forme, non cambia la sostanza.
In una nota che si aggiunge a quella diffusa dalla Presidenza Cei per fornire le prime indicazioni condivise recependo nella Chiesa italiana le direttive universali della Congregazione per il Culto divino sulla disciplina delle celebrazioni della Settimana Santa, la Cei aggiunge al sussidio per famiglie pubblicato su www.chiciseparera.chiesacattolica.it le direttive per entrare nel merito delle singole giornate-chiave che ci attendono. Eccole.
Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Anzitutto la nostra Conferenza episcopale spiega che «gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, presiederanno la celebrazione eucaristica con il rito della benedizione dei rami di ulivo e la processione introitale alla Messa (seguendo la forma del Messale Romano cioè senza la processione solenne all’esterno della chiesa). Nelle chiese parrocchiali i presbiteri presiederanno la celebrazione commemorando l’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice (terza forma del Messale Romano), senza benedizione dei rami e senza solenne processione introitale alla Messa».
Giovedì santo - Messa crismale
Per quanto riguarda «la Messa crismale», sarà «trasferita a una data successiva alla Pasqua e che sarà indicata in base a quanto disporrà il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, in sintonia con quanto il Santo Padre stabilirà per la Diocesi di Roma». Resta ovviamente al suo posto la «Messa in Coena Domini» che i vescovi presiederanno «nelle Cattedrali». Nelle parrocchie invece «in via straordinaria, è concessa ai singoli presbiteri la facoltà di celebrare la Santa Messa nella Cena del Signore, senza concorso di popolo ma solo con pochi ministri». Comprensibilmente «si omette la lavanda dei piedi» mentre «subito dopo l’omelia si prosegue con la Preghiera universale o dei fedeli e la Liturgia eucaristia. Al termine si omette la processione con il Santissimo Sacramento, che viene riposto nel Tabernacolo solitamente utilizzato e non in un altro, senza adorazione solenne. Non vengono allestiti altari per la reposizione, né sono permesse le visite consuete e le veglie di adorazione».
Venerdì Santo - Celebrazione della Passione del Signore
Anche in questa giornata «gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, presiederanno la celebrazione». Per le chiese parrocchiali «i presbiteri che lo vorranno, potranno celebrare l’azione liturgica della Passione del Signore, solo con pochi ministri e senza concorso di popolo». C’è una novità annunciata per la solenne Preghiera universale del Venerdì Santo, nella quale «l’ultima invocazione, per i tribolati, è riformulata dalle indicazioni della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e dell’Ufficio liturgico nazionale». Si «omette il bacio» nel «rito di Adorazione della Croce», al posto del quale «si può sostare qualche istante davanti alla Croce in adorazione silenziosa».
Sabato Santo - Veglia pasquale
Pastori e parroci sono accomunati dalla medesima disposizione: «Gli Arcivescovi e i Vescovi, nelle Cattedrali, celebreranno la Veglia pasquale e lo stesso potranno fare, nelle parrocchie, i presbiteri che lo vorranno». Alcune significative novità per la celebrazione: «All’inizio si omette l’accensione del fuoco e si procede con la preparazione del Cero, la sua accensione e il canto del Preconio pasquale. La liturgia della Parola si celebra come previsto dal Messale Romano. La liturgia battesimale si compie senza le Litanie dei Santi, la benedizione del fonte e la celebrazione dei Battesimi, ma con la sola rinnovazione delle promesse battesimali. Dopo la Preghiera universale o dei fedeli la celebrazione prosegue con la Liturgia eucaristica. Non sarà possibile distribuire ai fedeli l’acqua benedetta ma si potranno invitare ugualmente le famiglie a benedire la mensa, nel giorno di Pasqua, come di consueto, anche senza l’acqua».
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Coronavirus. Una Settimana Santa in famiglia. Ecco il sussidio della Cei per aiutarti
Enrico Lenzi - www.avvenire.it venerdì 3 aprile 2020
La Conferenza episcopale italiana offre a tutti un aiuto «per non rinunciare a vivere la Pasqua, pregando e addirittura celebrando, non solo attraverso le diverse forme di comunione spirituale»
È sicuramente una Settimana Santa inedita quella che stiamo per vivere. L’emergenza provocata dalla pandemia di coronavirus impedisce alle comunità cristiane in Italia di poter celebrare insieme i riti dei prossimi giorni.
Le chiese sono aperte, ma le celebrazioni saranno in assenza totale di fedeli. Una situazione che le parrocchie italiane stanno vivendo ormai da settimane con la celebrazione delle Messe in assenza di popolo e il trasferimento, dove possibile, online di qualche azione pastorale soprattutto in questo tempo di Quaresima.
E proprio davanti alla situazione che la Chiesa sta vivendo, la Conferenza episcopale italiana, attraverso l’Ufficio liturgico ha deciso di offrire a tutti un sussidio «per non rinunciare a vivere la Pasqua, pregando e addirittura celebrando, non solo attraverso le diverse forme possibili di comunione spirituale».
Insomma la Cei mette in campo uno strumento con il quale «fare della propria casa uno spazio di preghiera e di celebrazione». Il testo - che è scaricabile dalla home page del sito www.chiesacattolica.it (per scaricarlo direttamente CLICCA QUI)- riguarda le celebrazioni della Domenica delle Palme, del Triduo pasquale e della Pasqua. A famiglie e singoli viene offerto per ognuna delle giornate uno schema di preghiera, meditazione e di gesti da compiere per porsi in comunione con l’intera Chiesa.
L’invito per ognuna di queste celebrazioni è di individuare nella propria abitazione un luogo destinato alla preghiera nel raccoglimento. Papà e mamma sono invitati a “presiedere” le celebrazioni e a fare da guide, ma anche ai figli viene chiesto di compiere gesti, che, sottolinea il sussidio, «fanno ritrovare in casa i grandi segni della liturgia».
Si inizia con la Domenica della Palme, in cui si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Per la celebrazione casalinga il sussidio suggerisce l’utilizzo di alcuni rametti d’ulivo (o una pianta verde), un crocifisso e una lampada. Lo schema prevede una introduzione, la recita di alcuni Salmi e poi la proclamazione del Vangelo di Matteo che parla dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Al termine una preghiera a più voci e l’invocazione finale della «benedizione del Padre». Presente anche una meditazione da leggere dopo il Vangelo.
La Bibbia, il crocifisso, un’icona della Vergine e un cero sono gli elementi utilizzati nella celebrazione per la sera del Giovedì Santo, in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia. Salmi e Lettera di san Paolo ai Corinzi sono previsti all’interno dello schema di preghiera, sempre con annesso testo di meditazione.
Non molto diversa la struttura della celebrazione prevista per il Venerdì Santo, giorno della morte di Gesù, culmine della sua Passione. Bibbia, cero e crocifisso sono gli elementi richiesti durante il rito . La lettura della Passione secondo il Vangelo di Giovanni può essere compiuto a più voci, anche per coinvolgere davvero tutti i componenti del nucleo familiare. Come accade nella normale liturgia della Passione, anche in questo caso il sussidio ha previsto la recita delle preghiere di intercessione, introducendo tra l’altro quella che ricorda «i poveri e i tribolati, sopratttuto nel tempo presente: Signore allontana la pandemia, scaccia la fame, dona la pace, estingui l’odio e la violenza, concedi salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti». Al termine, prima della benedizione finale un momento di preghiera in ricordo del Battesimo.
Davvero intensa la proposta per la celebrazione della Veglia pasquale in famiglia al Sabato Santo. Si cerca di ripercorrere al meglio il cammino di questa che è «la madre di tutte le Veglie», dalla partenza della celebrazione al buio al rito del Lucernario, dalla recita dell’«Esulti il coro degli angeli» alla benedizione del fuoco. E anche in questa Veglia “casalinga” vengono proposte alcune letture prima dell’annuncio di risurrezione, sottolineato dal canto dall’Alleluja. Si prosegue con la benedizione dell’acqua con il rinnovo delle promesse battesimali. Ovviamente non sarà possibile ricevere la comunione, ma le famiglie vengono invitate a porre un pane spezzato al centro del luogo scelto per la preghiera, accanto al cero acceso, alla Bibbia e all’acqua, invocando la benedizione del Signore.
Infine ecco la Pasqua. Il sussidio propone un momento di preghiera in famiglia prima del pasto, con la recita di qualche salmo, l’ascolto del Vangelo di Giovanni sulla risurrezione di Gesù e la benedizione da parte dei genitori dei loro figli, in memoria del proprio Battesimo. Ultimo atto la benedizione della mensa «nell’attesa - sottolinea il testo offerto dalla Cei - dell’Eucaristia».
Le indicazioni alle diocesi. La Cei ha anche comunicato le indicazioni per la celebrazione della Settimana Santa a tutte le diocesi. Si tratta del recepimento delle norme previste dalla Congregazione del culto divino: si celebra in assenza di fedeli nelle parrocchie e nelle Cattedrali. Nessuna benedizione dei rami d’ulivo domani, rinvio della Messa Crismale del Giovedì Sera, niente lavanda dei piedi, e riposizione del Santissimo in forma privata, al Venerdì Santo solo la celebrazione della Passione, omissione della benedizione del fuoco nella Veglia pasquale, senza Battesimi e distribuzione dell’acqua benedetta.
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