set 23

p1120064s1053213p1120054Loppiano    12 settembre 2010

 

 

Domenica, 12 settembre 2010, l’M.C.L. in gita con i Focolarini alla cittadella di Loppiano .

Loppiano, disposta in modo sparso su una verdissima collina toscana, è la sede internazionale del Movimento dei Focolari , fondato da Chiara Lubich.

Un posto speciale dove tutti, nella quotidianità del lavoro, dello studio, dell’ imprenditoria, della vita relazionale e sociale, cercano di vivere il Vangelo con tanto impegno perché la fragilità e le debolezze umane sono presenti in ognuno.

Ma non al punto di impedire uno stile di vita improntato alla fraternità.

s1053224Ragazzi, ragazze, operai, laureati, imprenditori, religiosi e famiglie che operano a Loppiano si muovono per muovere il mondo verso la Pace e verso

” la gioia piena “.

Visita delle strutture, contatto con giovani focolarini, S. Messa, pranzo al sacco, sosta al polo dell’ economia condivisa.

Una gita da cui nessuno è tornato a casa uguale a prima di partire .

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UN SOGNO

Ho fatto un sogno.

Era incredibile.                                                              

Era un posto fantastico.

Camminavo in pace e sereno.

L’ambiente entusiasmava.

L’atmosfera riempiva l’ anima.

Mi sentivo in pace e sereno.

Tutto era puro e leggero.

Mi sono domandato cosa potesse rendere tutto così magico.

Non ho trovato risposte.

Poi ho incontrato gente e ho capito.

Gente felice, serena.

Gente con la gioia negli occhi.

Gente che saluta e sorride.

Gente che parla con te.

Gente che s’interessa a tè ,che t’ascolta.

Gente a cui non chiedi perché dà.

Gente che dona il suo tempo

Gente che ti bacia e ti abbraccia.

Gente che ti da la mano.

Gente che non guarda chi sei,perchè sei come lei.

Gente in stato di grazia.

Gente che crea armonia .

Gente che crea benessere attorno a sé.

Allora stupito mi sono chiesto: “Che posto può mai essere questo? forse la città della Speranza?

Mi sono svegliato e ho trovato la: “CITTA’ DELLA FRATERNITA”

 

Ero a LOPPIANO.

 

 

 

 

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set 23

Meditazione del giorno : Sant’Agostino
La vera ricchezza e la vera povertà
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 16,19-31.

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C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe,
bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
Stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,
perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento.
Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

 

 

 

 

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