Da www.avvenire.it del 28 novembre 2015
Senza bambini possiamo parlare di fiducia?
di Massimo Calvi
Da www.avvenire.it del 28 novembre 2015
Senza bambini possiamo parlare di fiducia?
di Massimo Calvi
Da www.focolare.org del 1° ottobre 2015
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri»
È il distintivo, il segno di riconoscimento, la caratteristica tipica dei cristiani. O almeno dovrebbe esserlo, perché così Gesù ha pensato la sua comunità. Continua a leggere
Parola di vita Agosto 2015
«Camminate nella carità» (Ef 5, 2)
In questa parola è racchiusa tutta l’etica cristiana. L’agire
umano, se vuole essere come Dio l’ha pensato quando ci ha creati, e quindi
autenticamente umano, deve essere animato dall’amore. Il cammino – metafora
della vita – per giungere alla sua meta deve essere guidato dall’amore,
compendio di tutta la legge.
L’apostolo Paolo rivolge questa esortazione ai cristiani di Efeso, come
conclusione e sintesi di quanto ha appena scritto loro sul modo di vivere
cristiano: passare dall’uomo vecchio all’uomo nuovo, essere veri e sinceri gli
uni con gli altri, non rubare, sapersi perdonare, operare il bene…, in una
parola “camminare nella carità”.
Converrà leggere per intero la frase da cui è tratta la parola incisiva che ci
accompagnerà per tutto il mese: «Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli
carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e
ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore».
Paolo è convinto che ogni nostro comportamento deve avere come modello quello
di Dio. Se l’amore è il segno distintivo di Dio, deve esserlo anche dei suoi
figli: in questo essi devono imitarlo. Ma come possiamo
conoscere l’amore di Dio? Per Paolo è chiarissimo: esso si rivela in Gesù, che
mostra come e quanto Dio ama. L’apostolo lo ha sperimentato in prima persona:
«mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2, 20) ed ora lo rivela a
tutti perché diventi l’esperienza dell’intera comunità. Continua a leggere
Da www.focolare.org del 29 aprile 2015
“Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” (Ef 2, 4-5).
Quando il Signore Dio, apparve a Mosè sul monte Sinai, proclamò la propria identità dicendosi: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà» (Es 34, 6). La Bibbia ebraica, per indicare la natura di questo amore di misericordia utilizza una parola (raḥămîm) che richiama il grembo materno, il luogo da cui proviene la vita. Continua a leggere
Da www.focolare.org del 31 marzo 2015
“Mi sono fatto tutto a tutti” (1 Cor 9, 22)
Nella prima lettera alla comunità di Corinto, da cui è tratta la parola di vita di questo mese, Paolo deve difendersi dalla scarsa considerazione che alcuni cristiani mostrano nei suoi confronti. Essi mettevano in dubbio o negavano la sua identità di apostolo. Dopo averne rivendicato a pieno titolo questa qualifica per aver “veduto Gesù Cristo” (cf 9, 1), Paolo spiega il perché del suo comportamento umile e dimesso, al punto da rinunciare ad ogni tipo di compenso per il suo lavoro. Pur potendo far valere l’autorità e i diritti dell’apostolo, preferisce farsi “servo di tutti”. È questa la sua strategia evangelica. Continua a leggere
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